Benevento

Anche a Benevento il coordinamento provinciale di Libera oggi ha ricordato Pio La Torre a 41 anni dalla sua morte. Questa mattina il referente Michele Martino, con il presidente Anpi, Amerigo Ciervo e il segretario generale della Cgil, Luciano Valle, si è recato presso l'ex cementificio di contrada Oliva per depositare un fiore in ricordo del politico e sindacalista ucciso il 30 aprile del 1982.

E' da quel bene confiscato che l'associazione ha voluto ricordare l'impegno di La Torre per l'introduzione del reato di “associazione di tipo mafioso” e la conseguente campagna per l'introduzione della legge per il riutilizzo dei beni confiscati da destinare alla collettività.

“Una manifestazione semplice per accendere i riflettori su un tema che necessità sempre di essere attenzionato e cioè il riutilizzo sociale di questo bene”, ha spiegato Martino che precisa: “Lo facciamo oggi ricordando il sacrificio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Il riutilizzo e la restituzione alla comunità è un dovere civico da parte di tutti, delle istituzioni e della società civile.

Ma è anche il luogo e il momento storico per dire 'no' alla vendita di questi beni. La lotta alla criminalità passa anche attraverso la confisca dei beni e l'altra intuizione di Libera che porto al riutilizzo dei beni confiscati. E allora c'è anche un forte valore simbolico”.

Il Sud e lo spopolamento: “Beni confiscati opportunità per il territorio”

Martino, inoltre, per l'occasione accende i riflettori anche sullo spopolamento e sulle opportunità che i beni confiscati possono rappresentare per la comunità: “Nel Meridione abbiamo il fenomeno dell'emigrazione. Non possiamo parlare di vendita di beni confiscati che, invece, potrebbero essere occasione di sviluppo, di integrazione, accoglienza, di lavoro nel momento in cui stiamo costatando che i giovani nel nostro territorio stanno lasciando le loro terre. Questi beni devono essere un'opportunità per il territorio”. Di qui l'appello di Libera rivolto a “affinchè questo bene venga presto restituito alla collettività. Oggi è un bene comunale – ricorda ancora Martino - e chiediamo un confronto per capire in che modo possa essere riutilizzato al meglio”.

Come detto presenti alla cerimonia anche Cgil e Anpi: “E' una sorta di unicum che parte il 25 aprile e finisce il primo maggio”, ha spiegato Amerigo Ciervo che evidenzia: Il 27 abbiamo ricordato Delcogliano e Iermano. E' una settimana particolarmente significativa dal punto di vista dei valori costituzionali e quindi non potevamo non esserci”.