Salerno

La città di Salerno ha accolto sua santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli. La guida della chiesa ortodossa, prima di partecipare alle celebrazioni in Duomo per la traslazione delle spoglie mortali di San Matteo, ha incontrato autorità ed istituzioni a cui ha rivolto il suo messaggio. «Questa vostra città, porta d’accesso alla Costiera Amalfitana e all’incantevole Costiera Cilentana è ricca di storia, ricca di tracce di tutti coloro che sono passati nelle varie epoche, Etruschi, Greci, Romani, Ostrogoti, Bizantini, Longobardi, Normanni e testimonia una vitalità che arriva fino ai nostri giorni. Ce ne rallegriamo con voi. Non potrebbe essere altrimenti, perché venendo tra voi abbiamo appreso l’importanza che rivestono in questa città i monumenti ed i luoghi di interesse, religiosi, civili, militari, le fontane e le statue, gli acquedotti, i vari siti archeologici e le aree naturali, le biblioteche, i musei, la università, ricordando anche la famosa e antica scuola medica salernitana e ancora i festival e le fiere, che raccontano della allegria e della laboriosità della gente di queste terre».

Bartolomeo I ha ribadito l'importanza di lavorare per la tutela del creato. «Abbiamo appreso dell’impegno per una città pulita, ecosostenibile, della sua forza operante nel campo del turismo, dell’economia basata sulla agricoltura e sulle altre attività e soprattutto sulla industria tradizionale della ceramica e dell’alimentare, come di altri comparti industriali - ha continuato Sua Santità Bartolomeo I -. Ma la attrattiva paesaggistica e l’interesse storico e artistico-culturale della città e di tutta l’area rivestono senza dubbio il primo, forte e rilevante potenziale per il turismo. In quanto uomini e donne delle Istituzioni, che avete responsabilità di tutto questo, grande è l’impegno che certamente ponete per la salvaguardia di quest’area e soprattutto per il benessere dei Vostri cittadini”. Il Patriarca Ecumenico si è, poi, soffermato sui grandi sconvolgimenti mondiali e, in particolare, sulla guerra che ha provocato «la distruzione di un intero paese, della sua economia, delle sue opere artistiche, dei simboli religiosi e culturali, del suo eco-sistema e principalmente la perdita di tante vite umane da entrambi i fronti, devono interrogarci continuamente su quale via si stia incamminando la società mondiale. Una società che non pone la dignità ed il valore della persona umana al primo posto è destinata a perdersi. Non possiamo arrenderci».

A seguire Bartolomeo I ha partecipato alla celebrazione della Traslazione in città delle Spoglie mortali del Patrono San Matteo, presieduta all’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Andrea Bellandi che al termine ha donato una Reliquia di San Matteo al patriarca Bartolomeo I e alla Chiesa di Costantinopoli. «Le condizioni storiche oggi hanno ridotto numericamente il numero dei Cristiani nella nostra città, ma la forza e la importanza della nostra Chiesa resta immutata, anche di fronte alle sfide del mondo attuale, dove è sempre più necessario spegnere i fondamentalismi di qualsiasi tipo, per favorire il dialogo tra le nostre Chiese e con tutti gli uomini di buona volontà», ha concluso Sua Santità Bartolomeo I.

Ad animare la celebrazione, i canti di circa 200 coristi del Coro della Diocesi di Salerno e rappresentanti delle Parrocchie dell'Arcidiocesi, accompagnati dall'Orchestra della Diocesi di Salerno, diretti da monsignor Marco Frisina, Fondatore e Direttore del Coro della Diocesi di Roma.