Era stato rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Torre Annunziata, che oggi, accogliendo una eccezione della difesa sulla incompetenza territoriale, ha disposto la trasmissione a Benevento. Degli atti relativi alla sua posizione. E' quella di Saverio Sparandeo (avvocati Antonio Leone e luca Russo), 61 anni, di Benevento, chiamato in causa da una indagine della Dda di Napoli, al pari di altre ventuno persone, su una serie di estorsioni che sarebbero state messe a segno a Castellammare di Stabia da imputati ritenuti riconducibili al clan D'Alessandro.
A Sprandeo ne viene contestata una, aggravata dal metodo camorristico, ai danni di un imprenditore. La vicenda è antecedente al dicembre del 2013: secondo gli inquirenti, avrebbe indotto il costruttore del palazzo Passarelli, al viale Atlantici, a corrispondergli in più tranche la somma di 60mila euro, mediante minaccia “concretatasi nella valenza intimidatoria derivante dalla sua riconducibilità al clan Sparandeo”.