Benevento

“Abbiamo scelto questo luogo simbolo, dove lo scorso anno è avvenuta la tragedia, per lanciare un messaggio: la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro diventino obiettivo da realizzare insieme e non un peso insopportabile per il sistema produttivo”.

Così il consigliere comunale con delega per Incarichi speciali Rosario Guerra ha commentato dopo aver deposto, in rappresentanza del sindaco Clemente Mastella, un fascio di fiori presso l’azienda IMB di contrada Olivola, luogo dove il 2 agosto dello scorso anno perse la vita l’operaio Pellegrino Ciotta a seguito della rottura di alcune cinghie che tenevano sollevato un sacco di polimeri di plastica.

Questa mattina la celebrazione in occasione della Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo.

“Nonostante – ha proseguito Guerra – si tratti di un tema affrontato quotidianamente, le morti bianche continuano a verificarsi. Dobbiamo proseguire e fare della sicurezza una costante. Deve finire il tempo dell'impresa irresponsabile ed è necessario che si garantiscano le migliori condizioni possibili. Questa giornata – ha annunciato - non rimarrà solo una retorica celebrazione. Da settembre, in collaborazione con le aziende del territorio e con altre istituzioni, cominceremo un percorso comune per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Metteremo in campo ogni strumento a partire da incontri e seminari e terremo vivo il dibattito sul tema per evitare altri drammi”.

La Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, com’è noto, fu istituita dalla Presidenza del Consiglio per ricordare tutti i connazionali caduti sul lavoro in patria e all’estero proprio nel giorno in cui si verificò la tragedia di Marcinelle (nella quale perirono 262 minatori, 136 dei quali italiani).

Nell’occasione il consigliere Rosario Guerra, che è stato accolto dall’amministratore delegato della IMB Angelo Iannuzzi.

“Una tragedia avvenuta 67 anni fa – ha detto ancora Guerra ricordando Marcinelle - non deve far distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da un fenomeno che continua a provocare lutti e dolore, e cioè i decessi sui luoghi di lavoro. Quest’ultimo, anziché fattore di sviluppo e benessere, può rivelarsi causa di sofferenze laceranti per i lavoratori e le loro famiglie.

Nonostante il trionfo di sofisticate tecnologie, le cronache continuano a consegnarci episodi di “morti bianche” in ambienti produttivi che si macchiano del sangue di coloro che dovrebbero essere l’asse portante del processo sociale ed economico.

La tragedia di Marcinelle ci ha consegnato un’eredità immensa dicendoci che deve finire l’epoca dell’impresa irresponsabile e di conseguenza la sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere percepita come un dovere ed un impegno costante, e non come un peso insopportabile.

Una società raggiunge la sua dimensione etica ideale nel momento in cui la sicurezza e la dignità del lavoratore siano annoverate tra i diritti universali e irrinunciabili”.