Benevento

Affrontare il nodo pronto soccorso e nel contempo lavorare per colmare la carenza di personale e aumentare i posti letto. E' la linea dettata per l'ospedale San Pio di Benevento che oggi ha presentato il nuovo direttore sanitario Edvige Cascone che con il direttore amministrativo Daniela Capone e il direttore generale Maria Morgante completa un team tutto al femminile.

“Sono pronta a dare il mio contributo ispirandoci ai grandi personaggi di cui l'azienda porta il nome: Gaetano Rummo per il rigore scientifico e San Pio per il rigore morale e spirituale,

voglio essere la voce dei pazienti” ha esordito Cascone.

E poi ribadisce: “E' necessario partire dal pronto soccorso perchè credo che sia un punto nevralgico dell'assistenza del territorio. Sono già stati avviati lavori di riqualificazione strutturale, essenziali per riorganizzare i processi assistenziali. L'aspetto strutturale è davvero importante e dunque: luoghi accoglienti per le sale d'attesa, migliorare la comunicazione con i parenti oltre che con i pazienti, migliorare flussi d'ingresso per far si che gli operatori possano lavorare in maniera serena. Così – conclude - riusciremo a valorizzare le potenzialità dell'ospedale e i suoi professionisti, cominciando dall'analisi dei processi affianco agli operatori”.

Poi il dg Morgante dettaglia il lavoro per il personale: “Esigenza primaria è reclutare personale per garantire la gestione a regime dei reparti a partire dal pronto soccorso che, purtroppo, è in affanno. Il 2 dicembre arriva il nuovo direttore, e con l'arrivo degli anestesisti potremo tenere attive le sale operatorie, il che significa: liste d'attesa più scorrevoli”.

Sulle strutture e dunque l'aumento dei posti letto dettaglia “Abbiamo quasi completato la parte documentale per riaprire parte della palazzina Moscati, chiusa da anni. Nuovi spazi per traumatologia, chirurgia vascolare e gastroenterologia. In più il completamento della nuova cardiologia, utic e sala angiografica dopo i problemi alla rete ima. Entro novembre, infine, speriamo di aprire anche il reparto per la procreazione medicalmente assistita”.