I beni architettonici e culturali possono rappresentare il volano per il rilancio delle aree interne. E' il monito dell'arcivescovo di Benevento Felice Accrocca.
Un messaggio rilanciato in occasione della giornata dedicata al tema “La Pace costruisce bellezza”, in programma al Centro “La Pace”.
L’iniziativa, oltre che dallo stesso Centro, è stata promossa da UNIpace e dall’Arcidiocesi di Benevento. Un evento intenso che ha ospitato tre momenti distinti, nei quali si sono alternate riflessioni, preghiera, dialogo e proposte per la costruzione di un’autentica cultura di pace.
“La guerra è sempre la peggior soluzione possibile” ha detto a riguardo l'arcivescovo Accrocca citando Pio XII e aggiunge “Purtroppo non si tiene conto della vita degli innocenti, ci sono molte più guerre in atto di quelle di cui si parla”.
Una giornata in cui si è anche ricordata l’azione e l’attualità della testimonianza di don Emilio Matarazzo, fondatore del Centro “La Pace”, a 45 anni dalla sua morte e dall’annuncio della costruzione dell’importante opera oggi riferimento per la formazione e l’applicazione concreta dei concetti di pace. E ancora si è fatto memoria, 80 anni dopo, dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale che devastarono la città (oltre duemila vittime civili) e nel corso dei quali venne distrutta anche la cattedrale.
Su questo tema si è svolto l'incontro “La bellezza sotto attacco” (80 anni fa le bombe su Benevento, la cattedrale distrutta) con l’introduzione dell’arcivescovo Felice Accrocca e l'intervento di mons. Mario Iadanza (direttore del Museo diocesano).
“Pace è ricostruire la bellezza, l'educazione alla bellezza è anche un'educazione a logiche di pace- ha spiegato Accrocca – credo che il territorio dovrebbe puntare sul suo patrimonio culturale. Potrebbe essere un modo per creare lavoro, opportunità di sviluppo per il territorio. In particolare se si collegano la valorizzazione del patrimonio storico artistico, le bellezze ambientali, l'offerta enogastronomica si potrebbe proporre un piano di sviluppo serio per il territorio. In tal senso l'arcidiocesi propone di valorizzare i suoi tesori a servizio di questo progetto”.
Infine una nota sulla festa di Halloween. “E' il modo celtico e nord europeo di festeggiare le stesse cose. Non mi sento di fare crociate. Credo però che come cristiani dovremmo valorizzare il nostro patrimonio, ad esempio la festa dei santi con simboli più facilmente comprensibili anche dai bambini. Segni belli che possono arrivare a tutti. Dobbiamo puntare su questo senza crociate, che non servono ad alcuno”.