Si e' aperta a Palazzo Reale, a Napoli, con un messaggio di saluto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto dal direttore per la Diplomazia pubblica e culturale Alessandro de Petis, la conferenza Unesco "Cultural Heritage in the 21st Century", voluta dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e organizzata da Maeci e MiC, con il contributo del Comune di Napoli.
Mattarella: Napoli sede conferenza Unesco scelta felice
"La cornice di Napoli quale sede dell'evento e' una scelta felice. Poche citta' rappresentano meglio la proficua interazione stratificatasi nei secoli tra patrimonio materiale e immateriale", ha scritto Mattarella che ha ricordato come "il nesso tra la preservazione del patrimonio culturale e altri valori fondamentali e' ancora attualissimo". Mattarella ha quindi voluto ricordare l'importanza di tutelare il patrimonio alla luce di "nuove sfide" che attendono le popolazioni "quali l'interdipendenza sempre piu' stretta, il cambiamento climatico, l'urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati": queste sfide "ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all'imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future".
Manfredi: valore culturale sia ponte tra Stati
"Bisogna conciliare la protezione del patrimonio immateriale con quello materiale e come i beni culturali devono diventare fattore di inclusione e unità popoli, messaggio politico che parte molte forte da Napoli nel momento in cui a livello globale nel bacino del Mediterraneo ci sono tante guerre, valore culturale dei luoghi deve diventare un grande ponte tra gli stati e i popoli". A dirlo è il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a margine dell'evento Unesco in corso nel capoluogo campano dal 27 al 29 novembre. Il primo cittadino spera che siano messi in campo degli strumenti regolatori del flussi turistici tutelando così anche le popolazioni. Questo è un altro messaggio che parte da Napoli" .
"Posso dirvi con orgoglio che Napoli è la città ideale per ospitare questa Conferenza. La città, con il suo centro storico dichiarato sito patrimonio mondiale nel 1995, rappresenta per natura e storia il luogo che cerca di tenere insieme i principi fondamentali di entrambe le convenzioni, mescolando gli aspetti materiali e immateriali della cultura in un’unica vibrante e dinamica dimensione.
Il centro storico di Napoli è infatti uno dei pochi al mondo ad essere un centro millenario ancora abitato e ad alta densità abitativa (tra le più alte in Europa); le pratiche culturali che lo caratterizzano sono l’essenza della città, un centro che cerca di resistere all’appiattimento culturale spesso conseguenza della crescente minaccia dell’overtourism.
Il centro storico resiste anche grazie alla coesione sociale e interculturale che le comunità abitanti si impegnano a garantire, costruendo un modello urbano e sociale che, pur non immune alla marginalizzazione e alla povertà, è vivo e resiliente.
Il Centro storico di Napoli mantiene la sua identità dalle molteplici sfaccettature proprio attraverso la convergenza di aspetti materiali e immateriali del suo patrimonio.
Consideriamo l’arte dei Pizzaioli Napoletani, dichiarata patrimonio mondiale UNESCO nel 2017, che caratterizza l’atmosfera di tutta la città, mostrando le qualità, la gestualità, la manualità di un sapere trasmesso di generazione in generazione per secoli.
Questa intersezione tra materialità e immaterialità del patrimonio culturale la troviamo anche nell’arte del Presepe, la rappresentazione della Natività. Questi artisti, che lavorano con tecniche di un sapere millenario, non isolano la loro arte dalla vita cittadina, anzi la rendono parte di essa. In più il Presepe non è solo una rappresentazione plastica della Natività e un simbolo del Natale, ma un modo per leggere e tradurre la realtà, interpretando la storia del mondo con tutti i suoi protagonisti e personaggi; è lo specchio della società, la narrazione della vita quotidiana, proprio come quella napoletana.
In questo contesto, emergono dinamiche estremamente positive di valorizzazione e conservazione, come quelle del quartiere Sanità che avete visitato ieri. Un posto in cui esistono ancora aspetti significativi di natura sociale, ma che di recente è stato in grado di rafforzare il suo vasto patrimonio materiale ponendosi come un luogo che offre un’esperienza culturale, sia materiale che immateriale, e che attrae ogni giorno numerosi visitatori. Questo è un esempio di unione dei valori culturali, valori che coesistono con modelli urbani e sociali inclusivi. Per concludere, vorrei esprimere a voi tutti, ai delegati, i miei migliori auguri per i lavori di questa conferenza, sono certo che Napoli sarà in grado di ispirare il vostro lavoro e di affascinarvi" ha concluso Manfredi