Non può avvicinare i genitori e, in attesa della disponibilità di un braccialetto elettronico, dimorare a Benevento. E' la misura applicata dal gip Roberto Nuzzo ad un 43enne, indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Difeso dall'avvocato Antonio Leone, l'uomo è stato chiamato in causa da una inchiesta avviata dai carabinieri nello scorso settembre, dopo la denuncia presentata dalla madre.
Lei aveva raccontato che il figlio, dopo la conclusione della convivenza con una donna, era tornato a casa dai genitori, diventati il bersaglio di comportamenti aggressivi e e violenti con i quali avrebbe sfogato la sua frustrazione per la fine della relazione. Oltre ad offenderli pesantemente, se la sarebbe presa, in particolare, con la mamma, attribuendole la colpa dell'interruzione del rapporto sentimentale.
E quando, in una occasione, il padre era corso in aiuto della malcapitata, lui l'avrebbe aggredito, cercando di colpirlo con uno sgabello. Inoltre, avrebbe concentrato la sua rabbia sui vetri delle porte ed i mobili dell'appartamento, danneggiandoli. Infine, dopo averle rivolto espressioni irripetibili ed aver lanciato una sedia verso lo scolapiatti della cucina, mandando in frantumi piatti e bicchieri, avrebbe costretto la poverina a consegnargli la somma di 20 euro. Un quadro che ha indotto il Pm a chiedere ed ottenere dal Gip l'adozione della misura nei confronti del 43enne.