Un legame speciale quello di Enzo Moscato con Benevento. Il drammaturgo partenopeo, tra i più importanti e innovativi degli ultimi anni, è morto dopo una lunga malattia.
E si moltiplicano i ricordi dal capoluogo sannita dove Moscato aveva lavorato tante volte dirigendo anche il Festival Benevento Città Spettacolo dal 2007 al 2009.
Hanno lasciato tracce ancora vive i suoi “Sconfini – Tradizione esTradizione nei percorsi del Teatro contemporaneo”, così era intitolato il festival che lo vide debuttare nella direzione artistica di Città Spettacolo, edizione 2007.
Enzo Moscato, che era nato a Napoli il 20 aprile 1948. Autore, regista e attore, aveva ambientato nei Quartieri Spagnoli che tanto amava, molti dei suoi drammi raccontando i disagi sociali di quegli abitanti con storie piene di vita, complesse, contraddittorie mai dritte. E' considerato un grande del teatro, con testi coraggiosi, arcaici e moderni al tempo stesso. Scannasurice, Signurì signurì, Piece noire, Rasoi, Ragazze sole con qualche esperienza, Embargos, Luparella, Ritornanti, Toledo Suite: sono alcuni dei suoi lavori scritti, messi in scena e interpretati in quarant'anni di carriera. Dal 1990 era il direttore artistico della compagnia teatrale Enzo Moscato e ha anche ricoperto incarichi di direzione artistica per il Teatro Mercadante - Stabile di Napoli negli anni 2003-2006. Ha frequentato anche il cinema, primo fra tutti Morte di un matematico napoletano di Mario Martone con cui ha avuto un grande sodalizio artistico. Tra i tanti riconoscimenti il Premio Idi 1988, Premio Ubu per il Teatro 1988 e 1994, Premio della Critica 1991, Premio Annibale Ruccello Positano 2003, Premio Benevento Città Spettacolo 2009, Premio Napoli Cultura 2013, Premio Ubu alla Carriera 2018, Premio Concetta Barra 2020.