Benevento

Dieci consiglieri, ovvero la totalità, sfiduciano il presidente Asi Luigi Barone. Prevedibile mossa all'indomani della decisione di Barone di scegliere la Lega di Matteo Salvini.
Tutt'altro che scontato il prosieguo, tuttavia, visto il regolamento “largo” in merito e la “varietà” dei casi.

Intanto tuona in merito Forza Italia con Gerardo Giorgione: “Il teatrino della politica ha messo in scena l’ennesimo melodramma, questa volta ambientato all’ASI di Benevento. Dopo i roboanti giri della ruota panoramica e le performance delle diverse prove concorsuali riprese anche dalle televisioni nazionali pensavamo di aver visto il meglio di questa allegra brigata pseudo centrista, mentre dobbiamo ricrederci. Sul consorzio ASI si è consumato un vero e proprio regolamento di conti politico che nulla a che fare con il ruolo dell’ente, anzi per vicende estranee alla sua operatività, grazie all’alto senso delle istituzioni dei protagonisti, il Sannio non avrà per i prossimi mesi un consorzio ASI nella sua completa funzionalità. Anzi sarà in balia tra il commissariamento e la guerra fratricida tutta interna ad una forza politica completamente sconosciuta al di là dell’Epitaffio.

Basterebbe solo questo, anche alle luce della straordinarietà del momento legato alla programmazione dei fondi PNRR e delle nuove aree ZES, per decretare il collocamento a riposo dei protagonisti di questa squallida vicenda da bulli di paese.  La “decapitazione” del vertice ASI di Benevento è il momento culminate di un Presidente che non ha sentito il dovere di formalizzare le dimissioni da una carica ricevuta per volontà di una forza politica, in combinato disposto con la dispotica concezione del potere di chi negli ultimi lustri ha immaginato di poter gestire le poltrone degli enti pubblici sanniti come quelle di casa propria decidendo secondo gli stati d’animo del momento chi né  meritasse l’assegnazione. E’ proprio il caso di dire ognuno ha il suo stile. L’aspetto più squallido e imbarazzante di questa vicenda è che la violenza e la rapidità dell’esecuzione, degno dei migliori duelli western, nei confronti del Presidente dell’ASI sono il disperato tentativo di far apparire ancora autorevole e credibile un leader politico che ormai stenta ad essere riconosciuto per la sua storia mentre appare la caricatura di se stesso non rendendosi conto che questi comportamenti isterici sono solo il termometro della debolezza della sua leadership ormai inesorabilmente sul viale del tramonto. Sarà molto interessante leggere con attenzione le motivazioni degli altri amministratori, che fino a pochi mesi addietro, senza mai censurare atti del Presidente, né  hanno celebrato le sue capacità durante la fragorosa due giorni del 20 e 21 settembre, dove anche Mastella trovava spazio in ogni convegno senza mai criticare alcuna scelta del Presidente Barone, che invece onorava con visite settimanali per pranzare insieme nell’area ASI. Tutto cambia con la rapidità della luce appena il suo capo delle segreteria politica considerando l’esperienza politica di Noi di Centro chiusa.   Ovviamente all’imbarazzo si aggiungerebbe il ridicolo se gli amministratori che sino a ieri hanno approvato tutti gli atti e bilanci del Consorzio senza osservazioni dopo la defenestrazione di Barone per demeriti di fedeltà politica al capo, evidentemente, tornassero in sella. Allora sì che l’intera vicenda ASI di Benevento si connoterebbe ancora di più di ombre. Non tollereremo l’uso disinvolto di Enti Pubblici e sarà nostra cura vigilare sul prosieguo di questa vicenda chiedendo anche ai riferimenti istituzionali di Forza Italia di verificare presso l’ASI di Benevento tutti gli affidamenti di incarichi e le forniture nell’esclusivo interesse della comunità. Gli amministratori del consorzio ASI possono stare tranquilli, eserciteremo nel rispetto dei ruoli e delle funzioni gli opportuni controlli dalla lettura dei documenti pubblicati e se dovessero emergere scelte poco chiare che hanno danneggiato i sanniti saranno attivate tutte le azioni necessarie per la tutela e salvaguardia dell’Ente dove ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità soprattutto per gli atti collegiali. Il Sannio non merita questo ridicolo spettacolo è arrivato il momento di voltare pagina e consegnare questi comportamenti e gli autori al ricordo con l’auspicio che non dovrà più abbattersi sul Sannio la sciagura di una classe dirigente come questa oggi al timone che non esita a dimostrare tutta la sua inadeguatezza quotidianamente"