Benevento

L'addebito gli è piovuto addosso mentre sta scontando in carcere una condanna a 10 anni per omicidio preterintenzionale. Riguarda la detenzione illegale di circa 90 grammi di hashish, è stata contestata a Filippo Lubrano (avvocato Antonio Biscardi), 41 anni, di Sant'Agata dei Goti, finito al centro di una inchiesta che si è conclusa.

Prima che la Procura avanzi l'eventuale richiesta rinvio a giudizio, ha chiesto di essere interrogato- oggi l'appuntamento- per respingere ogni accusa. E' relativa ad un episodio accaduto nella casa circondariale di contrada Capodimonte il 22 novembre 2023. Quando, secondo la ricostruzione della polizia penitenziaria, Lubrano, autorizzato ai lavori esterni nella struttura, avrebbe nascosto, dopo averli ricevuti, due panetti di 'roba', contenuti in altrettanti involucri di cellophane, in una sporgenza del cancello di sbarramento delle scale detenuti presenti al primo piano: una zona priva di telecamere.

La condanna a carico di Lubrano, diventata definitiva nel marzo 2021, era stata stabilita dalla Corte di assise di Benevento il 10 ottobre del 2016 – poi era stata confermata in appello nel 2018 -, per l'omicidio preterintenzionale di Francesco Ciervo, 69 anni, anch'egli santagatese, morto il 1 agosto del 2015 all'ospedale di Caserta, dove era ricoverato da due giorni.

Lubrano era stato ritenuto l'autore del gesto violento che aveva determinato la fine dell'esistenza di Ciccio il parcheggiatore. Uno schiaffo l'aveva centrato al volto, facendolo rovinare a terra, dove aveva battuto la testa, nella piazza dell'ex campo sportivo di Sant'Agata dei Goti, mentre era in corso la festa patronale. . Era la sera del 30 luglio di sei anni fa. Da qui, aveva accertato l'autopsia curata dal medico legale, la dottoressa Monica Fonzo, un'emorragia cerebrale post traumatica risultata fatale, scatenata dalle “tre fratture nella zona occipitale determinate dall'impatto con l'asfalto”.