Avellino

di Paola Iandolo 

Da 24 a 18 anni di reclusione per Elena Gioia, figlia della vittima e per Giovanni Limata, esecutore materiale del delitto di Aldo Gioia. Questa la sentenza emessa dai giudici della V sezione di Appello di Napoli per i due giovani imputati del delitto di Aldo, il 53enne avellinese accoltellato nell'appartamento familiare di Corso Vittorio Emanuele. Delitto avvenuto nell'aprile del 2021. Accolti i motivi di appello presentati dall'avvocato Rolando Iorio, difensore di Limata. Riconosciute le attenunati generiche per Elena Gioia, difesa dall'avvocato Livia Rossi. Tra 60 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza di secondo grado.

Le richieste del PG

Il procuratore generale aveva invocato la conferma della condanna emessa dal tribunale di Avellino nel maggio del 2023. I due giovani imputati- difesi dagli avvocati Livia Rossi e Rolando Iorio - erano stati condannati dai giudici della Corte di Assise di Avellino a 24 anni di reclusione. 

L’omicidio avvenne nell’aprile del 2021

Giovanni Limata è accusato dell'efferato omicidio di Aldo Gioia, commesso secondo la Procura di Avellino in concorso con la figlia della vittima, Elena Gioia nell’aprile del 2021 nell’abitazione familiare ubicata al Corso Vittorio Emanuele. Limata fu raggiunto dai poliziotti della questura a Cervinara con le accuse di omicidio volontario di Aldo Gioia, il 53enne dipendente della Fca di Pratola Serra ucciso con 15 coltellate. IL 53enne fu sorpreso durante il sonno. Dall'analisi degli sms emerse che i due volevano sterminare l'intera famiglia.