Castel San Giorgio

False accuse di stupro e sequestro di persona: così una ventisettenne affronterà il processo per aver denunciato falsamente il marito, fino a farlo arrestare con capi d’imputazione gravissimi. 

Lei stessa, di origine romena, raccontò la sua storia ii carabinieri, con tanto di dettagli sul sequestro violento, con successiva violenza sessuale ripetuta. Per rendere credibile la cosa, mise in scena strappi e botte, completi di macchie di varia natura, con diversi bicchieri di alcol ingeriti.  

La storia era del tutto inventata, come sarebbe emerso successivamente, solo dopo i riscontri effettuati e le dimostranze dell’uomo: perchè lo stesso malcapitato finì direttamente in manette, con una favola architettata dalla donna, evidentemente gelosa a livello maniacale delle presunte frequentazioni del compagno, al punto da mandarl odietro le sbarre per colpe mai commesse. 
L’uomo fu prima arrestato, per poi essere rilasciato solamente quando la donna si presentò di persona per fare retromarcia, ritrattando parte della sua denuncia, guadagnandosi così il rinvio a giudizio, con il processo fissato per il prossimo diciannove aprile 2016 davanti al giudice del tribunale monocratico, col decreto deciso dal gup del tribunale di Nocera Inferiore Giovanna Pacifico.  

Dietro il processo c’è il gesto incauto divenuto accusa di calunnia: la vicenda è datata 28 agosto 2010,  quando i carabinieri della compagnia di Mercato San Severino piombano in un appartamento a Castel San Giorgio in soccorso ad una richiesta disperata della straniera, attaccata al telefono. Il sopralluogo immediato dei militari la trova con vestiti lacerati, trafelata e sotto choc. Lei stessa riferisce di aver subito un tentativo di violenza sessuale da parte del compagno, anch’egli presente in quel momento. A chiarire tutto c’è la denuncia, che però riferisce fatti falsi. La sua storia d’amore, lontana nel tempo epiena di passione, si sporca di violenza fino ai tentativi di stupro. Sono bugie, dovute a gelosie e intolleranze da parte di lei, che non esita a falo arrestare per niente.  Schiaffi, botte e atti di libidine violenta, per l’accusa attuale, erano del tutto inventate .

 

Redazione Sa