Gli ftalati sono sostanze chimiche organiche derivanti dal petrolio. Sono tra gli agenti plastificanti più diffusi al mondo. La prevalenza del diabete continua ad aumentare nel 15% degli adulti negli Stati Uniti. Nella misura nella quale questo aumento del diabete coincide con l’aumento dell’impiego di prodotti chimici, l’esposizione ai detti prodotti potrebbe contribuire alla comparsa della malattia. Gli ftalati fanno parte di questi prodotti chimici.
Associati ai prodotti di bellezza come profumo, vernici per le unghie, e prodotti di igiene femminile come solventi, e poi plastificanti, l’esposizione agli ftalati si può realizzare per via digestiva, o a traverso la pelle, o a traverso la mucosa vaginale. Nel modello animale numerosi dati suggeriscono che l’esposizione agli ftalati altera l’equilibrio del glucosio. Nella specie umana studi epidemiologici sostengono l’associazione tra l’esposizione agli ftalati e la resistenza all’insulina, mentre l’associazione con il diabete è meno chiara. L’obbiettivo di questo studio è di rimediare a questi limiti grazie ad uno studio di coorte, con dosaggi ripetuti di ftalati.
Nello studio SWAN (Study of women’s health Accross the Nation), 1.308 donne non diabetiche sono state seguite durante 6 anni a partire dal 1999-2000. Undici metaboliti di ftalati sono stati misurati in un campione urinario nel 1999-2000 e nel 2002-2003. L’incidenza del diabete era stabilita tra 1999-2000 e 2005-2006. Poi il rischio di diabete era stimato con ogni metabolita di ftalato corretto sui fattori demografici. Le donne incluse avevano un’età media di 49,4 anni nel 1999-2000. Nel corso dello studio 61 donne hanno sviluppato un diabete (incidenza 4,6%). In tutte le donne quasi tutti i metaboliti di ftalato di alto peso molecolare erano associati ad un aumento di incidenza del diabete. Comunque questa associazione variava secondo l’origine etnica delle donne.
Nelle donne caucasiche ogni raddoppiamento di concentrazione di mono-isobutil ftalato, di monobenzyl ftalato, di mono-carboxyoctyl ftalato, do mono-carboxysonobyl ftalato, e di monoftalato, era associato ad un aumento del 30/63% di incidenza del diabete. Invece gli ftalati non erano associati ad un aumento di incidenza del diabete nelle donne di origine africane e nelle donne di origine asiatica. In conclusione alcuni metaboliti dello ftalato erano associati all’aumento di incidenza del diabete durante i 6 anni dello studio, limitatamente alle donne caucasiche.
L'autore è Medico - Endocrinologo