La notte appena trascorsa ha visto il Cardarelli di Napoli diventare protagonista di un'importante iniziativa di sensibilizzazione, tinto di viola in occasione della Giornata Internazionale dell'Epilessia. L'ospedale ha risposto all'appello della Lice (Lega Italiana Contro L’Epilessia), unendosi a oltre 180 Paesi in tutto il mondo per celebrare questa giornata, che ogni anno cerca di fare luce su una delle patologie neurologiche più diffuse.
Il Cardarelli ha proiettato una luce viola sulla facciata del suo storico padiglione monumentale, trasformandosi in un simbolo visibile di speranza e consapevolezza. L'iniziativa ha come obiettivo quello di attirare l'attenzione su una condizione che colpisce tra le 500.000 e le 600.000 persone in Italia e oltre 50 milioni di individui in tutto il mondo.
L'epilessia: una malattia ancora troppo sconosciuta
Le crisi epilettiche, che si manifestano attraverso episodi di perdita di coscienza o convulsioni, sono determinate da impulsi elettrici anomali in uno o più gruppi di neuroni. La durata degli episodi è generalmente breve, ma le manifestazioni possono variare considerevolmente. Nonostante l'epilessia sia una malattia nota, la consapevolezza sulla sua natura e sul suo impatto psicologico e sociale è ancora limitata.
Nel corso degli anni, l'epilessia ha guadagnato riconoscimento come malattia sociale da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fin dal 1965. Tuttavia, nonostante gli enormi progressi nella ricerca e nelle terapie, persiste uno stigma sociale che porta molte persone a nascondere la propria condizione. Questo isolamento e la discriminazione che ne derivano costituiscono un ostacolo importante nel percorso di cura e di supporto per i pazienti epilettici.
La Giornata internazionale dell'Epilessia: un'opportunità di cambiamento
La Giornata Internazionale dell'Epilessia rappresenta un'importante occasione per abbattere le barriere culturali e sociali che ancora avvolgono questa patologia. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica, incoraggiare una maggiore apertura e supporto verso le persone che vivono con l'epilessia, e fare in modo che la società riconosca questa malattia non come un tabù, ma come una condizione medica trattabile.
In Italia, dove le persone affette da epilessia sono ancora troppo spesso oggetto di pregiudizi e discriminazioni, iniziative come quella del Cardarelli sono fondamentali per creare una maggiore consapevolezza e per lottare contro l'ignoranza che ancora circonda questa condizione.
Ogni anno, il 10 febbraio, grazie alla Giornata internazionale dell'Epilessia, vengono promosse attività di sensibilizzazione in tutto il mondo, per garantire che le persone con epilessia possano vivere senza paura di essere giudicate o emarginate.