Salerno

“Se pensiamo che siccome siamo la Salernitana ci salviamo per il nome e per diritto acquisito, non va così. Hanno fatto il doppio salto all’indietro tante squadre. Può succedere”. L’allarme di Roberto Breda nel ventre dello Stadio dei Marmi al termine di una sconfitta pesantissima nella corsa salvezza è forse il momento più critico del sabato da film horror per i colori granata. Dai 90 minuti che dovevano essere quelli della speranza, dello slancio per la rimonta salvezza, la Salernitana ne esce con le ossa rotta, inserendo la retromarcia, cancellando gli indizi positivi raccolti nelle ultime due settimane e ritornando a guardare la classifica con tanta apprensione.

Sarebbe retrocessione diretta in serie C se il campionato finisse oggi. E ora, con il calendario che brucia inesorabilmente tappe e rischia di far finire anzitempo i jolly a disposizione, all’interno del pianeta granata inizia a serpeggiare delusione. Stato d’animo visibile sul volto tirato di Danilo Iervolino. Alla vigilia aveva accarezzato squadra, staff tecnico e area sportiva. La rumba con tanto di 3-0 dopo 47’ avrà cambiato qualcosa nel giudizio? Il patron è andato via deluso, amareggiato, consapevole di quanto la strada fosse in salita e che la Salernitana vista in Toscana avrà difficoltà nello scollinare la montagna che la aspetta fino al termine della stagione. Ha lasciato gli spalti mentre la tifoseria granata fischiava forte al triplice fischio finale. La panchina di Roberto Breda non è a rischio ma qualche riflessione potrà prendere consistenza se anche con il Frosinone, una vera e propria finale, non arriveranno risposte incoraggianti e concrete.