Avellino rischia di perdere la propria sede di Corte di Giustizia Tributaria. Nel piano del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) è previsto, ad oggi, l’accorpamento a Benevento. Una decisione che, secondo Mario Lariccia, presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Avellino, appare illogica e penalizzante per il capoluogo irpino.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è, infatti, pronto a tagliare 64 delle 103 Corti di Giustizia Tributaria. Una revisione che vedrebbe Avellino unica sede campana cancellata in un’ottica di semplificazione per accorpamento del 62% dei tribunali abilitati a trattare i ricorsi tributari di I grado, che nella fase successiva di giudizio passano a Napoli o alla sezione staccata del capoluogo regionale a Salerno.
Secondo Lariccia, tale piano di accorpamento proposto dal MEF non tiene conto di criteri oggettivi legati alla popolazione, al numero di imprese e all’importanza economica del territorio.
Avellino unica città campana penalizzata
“L’unica città in Campania a perdere la propria Corte di Giustizia Tributaria sarebbe Avellino - afferma Lariccia -, mentre Benevento, che è più piccola, con meno abitanti e meno imprese, manterrebbe la propria. Non si capisce secondo quale logica sia spuntata l’ipotesi di accorpare Avellino a Benevento e non viceversa”. Il provvedimento in discussione sta suscitando forti perplessità tra i professionisti del settore, che temono un indebolimento della giustizia tributaria locale e un aggravio per cittadini e imprese. Il trasferimento delle competenze a Benevento potrebbe allungare i tempi della giustizia fiscale e complicare il lavoro di consulenti e avvocati tributaristi che operano nel territorio avellinese.
La protesta di Lariccia: nostra sede è storica
Lariccia sottolinea, inoltre, l’importanza di mantenere una Corte di Giustizia Tributaria autonoma ad Avellino, che storicamente ha rappresentato un punto di riferimento per la provincia e per il sistema economico locale. “Non si tratta solo di una questione di prestigio – conclude -, ma di garantire un servizio efficiente e vicino alle esigenze del territorio. Chiediamo al MEF di rivedere il piano e di adottare criteri più equi nella riorganizzazione delle Corti di Giustizia Tributarie”.