In occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2025 del Tar di Salerno, il presidente Salvatore Mezzacapo ha ricordato gli ottimi risultati raggiunti lo scorso anno dal Tribunale amministrativo. Solo lo scorso anno sono stati definiti a Salerno 2.400 ricorsi, pur con un organico di personale di magistratura non integralmente coperto, a fronte della proposizione nello stesso anno di poco più di 2.100 ricorsi. Si registra quindi, grazie al dato che vede definito un numero di ricorsi maggiore di quello in entrata, anche per il 2024, una riduzione delle pendenze che è pari all'11% tra fine 2023 e fine 2024.
E questo grazie al lavoro dei magistrati e del personale amministrativo, ma anche grazie a un rapporto con il foro improntato a una proficua collaborazione pur nella distinzione dei ruoli.
Comunque nel 2024 si è registrato, come dato complessivo, un incremento nella proposizione dei ricorsi rispetto all'anno precedente: una crescita del contenzioso superiore all'8%. La prima voce del contenzioso rimane ancora, in termini numerici, l'edilizia, indice questo di persistenti problemi nel "governo del territorio", ma si registra anche un significativo incremento del contenzioso in tema di beni paesaggistici. Sempre alto il numero dei ricorsi avverso il silenzio delle amministrazioni, allorquando cioè le amministrazioni non evadono, nei termini di legge, le istanze dei cittadini o degli operatori economici.
Sotto il profilo del rispetto degli accordi assunti dall'Italia con l'Unione europea, l'arretrato rilevante ai fini della realizzazione degli obiettivi del P.N.R.R. si è ridotto presso la sede di Salerno oramai a soli 22 ricorsi (che saranno peraltro tutti definiti nel corso del 2025), rispetto ai n. 939 pendenti al 31 dicembre 2022.
Solo altri due dati: per i giudizi in tema di appalti, settore delicato e dalle significative ricadute economiche, i tempi medi di decisione nel merito delle cause sono inferiori ai 100 giorni e la totalità delle sentenze del Tar Salerno pubblicate lo scorso anno e oggetto di appello sono state poi confermate dal Consiglio di Stato.
Il presidente Mezzacapo ha posto infine l'accento sulla centralità nel sistema Paese della giustizia amministrativa e di quella di primo grado in particolare, quale giudice di prima istanza chiamato ad esaminare i ricorsi di cittadini e imprese. Decisiva è la sfida di una risposta di giustizia sollecita, una risposta che sia però anche chiara e comprensibile, non solo agli operatori del diritto, perché possa diventare una sorta di guida per l'azione amministrativa.