Il bollettino diffuso dal Policlinico Gemelli non lascia dubbi: il Papa ha vissuto la giornata più difficile da quando fu ricoverato il 14 febbraio. I medici sottolineano una crisi respiratoria asmatiforme di lunga durata, che ha richiesto l’impiego intensificato di ossigeno ad alto flusso. Parallelamente, gli esami del sangue hanno rivelato una piastrinopenia associata ad anemia, fattori che hanno costretto il personale sanitario a ricorrere a emotrasfusioni per garantire la stabilità dell’organo vitale.
Le terapie intensificate
Di fronte al peggioramento del quadro clinico, il trattamento è stato rapidamente potenziato. Oltre alla robusta terapia antibiotica, essenziale per combattere l’infezione polimicrobica alla base della polmonite bilaterale, si è fatto ricorso a misure di supporto respiratorio avanzate. L’uso dell’ossigeno ad alto flusso e delle trasfusioni sanguigne rappresenta una risposta mirata a contrastare le complicanze ematiche, segno evidente della gravità della situazione.
L’atteggiamento del Pontefice
Nonostante le difficoltà, il Papa ha manifestato segni di vigilanza e serenità, trascorrendo la giornata in poltrona. Il suo desiderio di “vedere detta la verità” sulla sua condizione, esprime un atteggiamento diretto e trasparente nei confronti dei fedeli. Pur mostrando evidenti segni di sofferenza, la sua presenza vigile alimenta la speranza che la terapia possa portare a un miglioramento, anche se la prognosi rimane riservata.
Il contesto e le preoccupazioni istituzionali
La situazione, che si è aggravata rispetto ai giorni precedenti, ha acceso i riflettori sia a livello vaticano che nel cuore degli operatori del Policlinico Gemelli. Le informazioni, ormai asciutte e misurate, non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche: “il Papa non è fuori pericolo” è il messaggio ufficiale, mentre il rischio di complicanze, come la sepsi, continua a preoccupare gli specialisti. Le dichiarazioni di cardinale Gambetti e del Segretario di Stato Pietro Parolin sottolineano l’impegno e la preghiera collettiva per il Santo Padre.