Salerno

“Coraggio e voglia di rivedere la squadra con grandi qualità”. Così Danilo Iervolino aveva voluto caricare la squadra venerdì scorso nel chiuso del Centro Sportivo Mary Rosy. Troppo importante la sfida con il Frosinone per non lasciare nulla al caso. Il patron aveva deciso di scendere in campo, di voler toccare le corde dell’animo della squadra e dello staff tecnico, sottolineando però la portata vitale dei 90’ dell’Arechi. “Ha usato le parole giuste”, aveva commentato Roberto Breda. Ed invece, la partenza flop della Salernitana, hanno consegnato agli occhi del patron una squadra intimorita, incapace di reagire per tutti i primi 45’. Sotto scacco dell’avversario, virtualmente alle corde, ad un passo dal crollare al tappeto soprattutto in caso di sconfitta contro la Bersagliera. Tradendo però le aspettative, la Salernitana ha avuto la capacità di dare forza e vigore al Frosinone. Invece di dargli il colpo di grazia sportivo, la squadra granata si è caricata sulle spalle la paura dei ciociari e il peso della responsabilità di una gara da "vietato sbagliare", permettendo ai gialloblu di dominare in lungo e largo.

Un primo tempo troppo brutto che aveva spinto anche il patron a riflettere sulla possibilità di lasciare a metà gara l’Arechi. Una sorta di “tradimento” alle parole e ai gesti di vicinanza. L’intervallo è stato però una scarica di adrenalina che ha permesso alla Salernitana di rialzarsi, di ritrovare idee, lucidità ma soprattutto gioco. E andare poi all’assedio finale che purtroppo non ha premiato. Il pari è una magra consolazione, un risultato che non serve. Resta la sensazione di aver buttato alle ortiche un’occasione importante, di aver bruciato l’ennesima occasione (nei tre scontri diretti con Brescia, Carrarese e Frosinone la Salernitana ha portati a casa appena due punti) per dare un segnale forte.