Napoli

Nella giornata di ieri la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli e il Comando regionale Campania della Guardia di Finanza hanno sottoscritto un memorandum operativo "finalizzato a rendere ancora più efficace e sistematica l’azione di contrasto patrimoniale alla criminalità economica e organizzata. Per effetto del citato memorandum è stato istituito un tavolo tecnico, cui prenderanno parte il Procuratore Generale, i magistrati addetti al settore delle esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica, nonché il comandante e gli ufficiali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, al fine di procedere all’esame delle sentenze passate in giudicato implicanti l’esecuzione di provvedimenti di confisca dei beni", come si legge nella nota a margine dell'intesa.

Le fiamme gialle svolgeranno attività mirate di approfondimento e analisi nei confronti dei soggetti condannati, con particolare attenzione ai beni di provenienza illecita.

"In tal modo, anche nel caso in cui siano state compiute azioni dirette ad occultare o a “schermare” patrimoni illecitamente accumulati, saranno assicurati all’Erario i beni nella disponibilità del condannato", è il presupposto investigativo.

“Alimentata dagli ingenti profitti generati dalla criminalità organizzata, spesso riciclati attraverso un sistema finanziario parallelo, la disponibilità di patrimoni illeciti continua a rappresentare una minaccia per l’integrità dell'economia e della società, che erode le fondamenta dello Stato di diritto”, ha dichiarato il procuratore generale Aldo Policastro.

“L’accordo sottoscritto si propone di rendere più sistematico il monitoraggio patrimoniale dei soggetti condannati allo scopo di assicurare che la condanna definitiva per un reato che abbia prodotto vantaggi economici sia sempre seguita dalla confisca dei beni ingiustamente sottratti alla collettività. L’accordo con la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli assicura la confisca in sede esecutiva dei patrimoni riconosciuti di origine illecita con sentenze passate in giudicato”, il commento del generale Alessandro Barbera.

“A tal fine la Guardia di Finanza svilupperà azioni mirate di analisi valorizzando il proprio patrimonio informativo in armonia con la propria funzione esclusiva di polizia economico-finanziaria, al fine di salvaguardare le libertà economiche e di mercato a tutela dei cittadini e delle imprese”.