Benevento

Il pm Olimpia Anzalone ha insistito per il rinvio a giudizio – e altrettanto ha fatto il legale dell'unica parte civile -, mentre le difese hanno sollecitato il non luogo a procedere per i loro assistiti. La decisione del gup Loredana Camerlengo – l'udienza è terminata intorno alle 17.30 – è quella dellla fissazione del processo, a maggio, per i quattro operatori  socio-sanitari di una casa albergo per anziani e non autosufficienti, a Cerreto Sannita, chiamati in causa da una inchiesta dei carabinieri e della guardia di finanza su presunti maltrattamenti ai danni di alcuni ospiti.

Si tratta di Giuseppe Parente (avvocati Antonio e Roberto Barbieri), 52 anni, di Cerreto Sannita, Lucia Anna Masone (avvocato Emiliano Vaccarella), una 57enne di Guardia Sanframondi, Giovanna Scognamiglio (avvocati Cosimo Ciotta e Giannicola Scarciolla), 31 anni, di Valle dei Maddaloni, Alfonso Matera (avvocato Massimo Viscusi), 49 anni, di Sant'Agata dei Goti.

Come si ricorderà, l'inchiesta era rimbalzata all'onore delle cronache alla fine di agosto 2024, quando ai quattro indagati era stato applicato il divieto di avvicinarsi alla struttura. Una misura che il Riesame aveva sostituito con l'interdizione dall'attività: per 12 mesi per  Parente, per 8 mesi per Masone e Scognamiglio.

I fatti sarebbero iniziati a gennaio 2024, quando alcuni ricoverati sarebbero stati derisi, strattonati, schiaffeggiati e ignorati rispetto ai loro bisogni. A dare il là all'attività investigativa, supportata anche da intercettazioni telefoniche, erano stati un iniziale esposto anonimo e, poi, le segnalazioni telefoniche di una tirocinante che aveva successivamente consegnato anche alcune registrazioni audio e video.