Salerno

Il dinamismo di Saric, i centimetri di Russo. Insidie per una sfida che si preannuncia infuocata. Le strade del mercato sono infinite, ricche di colpi di scena, con migliaia di “cosa sarebbe successo se...” per le trattative non concretizzate. Dal gennaio di riparazione, la Salernitana ne è uscita completamente modificata negli uomini e nell’assetto tattico. Eppure, sul prato del Manuzzi, la squadra granata si ritroverà dall’altra parte del campo il centrocampista Saric e la punta Russo. Due nomi che hanno gravitato e tanto nell’orbita granata. Soprattutto il centrocampista bosniaco, figlio calcistico di Valentini, consacratosi sotto la guida Breda all’Ascoli. Fu proprio il ds ora alla Salernitana a chiudere la cessione del calciatore al Palermo. A gennaio la promessa di ricongiungersi prima di imbattersi nelle richieste esose del Palermo. Nel mentre, la fatica a sbloccare il mercato in uscita, il rischio di ingolfare rosa e conti. Uno stop che ha favorito il Cesena, bravo a bruciare sul tempo la Bersagliera ed assicurarsi il calciatore.

La Salernitana si è accontentata di Zuccon nell’ultimo giorno di mercato. Ore frenetiche in cui il club granata aveva puntato per l’attacco prima Henry e poi Russo. Il panzer, già killer della Salernitana in apertura del 2025 con la maglia del Sassuolo all’Arechi, è stato al centro di un duello fra i granata e i romagnoli. “Gli abbiamo offerto una cifra importante ma ha scelto il Cesena: a volte non è solo una questione di soldi”, il commento del ds Valentini nella conferenza stampa di fine mercato. Domani lotterà con Shpendi per una maglia da titolare. La Salernitana fa gli scongiuri.