Avellino

di Paola Iandolo 

"Sugli ultimi episodi allarmanti registrati in città, l'attenzione è massima". A garantirlo il procuratore Domenico Airoma che precisa "gli spari registrati in città sono un possibile segnale di una riorganizzazione criminale, l'attenzione è alta da parte di tutti”. Il procuratore Airoma, ha pronunciato queste parole a margine della cerimonia nella quale è stato insignito del Premio Campanello, per il suo impegno contro la camorra.

"La città di Avellino - da sempre - ha rappresentato oggetto di interesse da parte delle organizzazioni criminali. il timore è che quando c'è un vuoto di influenza camorristica è possbile che vi sia un tentativo di riorganizzazione e dunque dobbiamo essere pronti vigili per fronteggiare la situazione. Non dobbiamo sottovalutare nessun segnale. Sia dal punto di vista amministrativo, economico e finanziario perchè bisogna aver una visione complessiva. Non dobbiamo essere vigili solo quando ci sono spari per strada, ma dobbiamo essere sempre vigili, anche dinanzi ai focolai. Quando si verificano episodi del genere, con degli spari esplosi per strada, vuole dire che siamo già  ad una fase successiva". 

Gli episodi 

Gli agguati sono avvenuti domenica 19 e martedì 21 gennaio. Episodi sui quali sono a lavoro i carabinieri del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Avellino. I militari stanno mettendo in relazione targhe di auto in transito nei punti indicati come i luoghi degli agguati con i dati acquisiti dai tabulati telefonici. Ma non solo. Sotto la lente d'ingrandimento anche sms e telefonate effettuate subito dopo i ferimenti. Elementi che verranno incrociati con le immagini di videosorveglianza prontamente acquisite dagli uomini dell'arma. Intanto via via che vengono escussi testimoni e residenti delle zone, emerge che alla base dei due agguati vi sarebbero vicende sentimentali, fortemente connesse agli interessi sulle piazze di spaccio. Elementi utili per gli inquireinti potrebbero arrivare già nelle prossime ore dall'esame dello stub effettuato sul volto e sulla mano di Ezio Peluso, il 41enne di Parco Castagno gambizzato dopo 48 ore dal ferimento di Luigi Valente a Rione Mazzini, il 19enne di Capocastello e figlio del boss Carmine Valente, detto Caramella.