Con la scomparsa a 86 anni di Gerardo Iannaccone, "'o biciclettaro", la città di Avellino perde un altro personaggio simbolo, punto di riferimento per tanti giovani e appassionati della bicicletta. Era anche un grande tifoso dell'Avellino e amava profondamente la sua città, tanto che nel suo laboratorio le pareti erano tappezzate dalle foto in bianco e nero della città del passato e dai poster dei lupi. Chi ha vissuto l'adolescenza tra gli anni '70 e '80 ricorderà sicuramente il negozio di Corso Europa, dove si fittavano biciclette e motorini. Molti ragazzi hanno iniziato a guidare la popolare "Motorella" fittandola la domenica mattina scorazzando tra cupa Macchia e via Zigarelli.
Gerardo era figlio d'arte, un mestiere tramandato da papà Antonio e nonno Gaetano. E anche quando è andato in pensione, nonostante gli acciacchi dell'età, Gerardo non ha mai lasciato la sua bicicletta, persino quando per mettere i piedi a terra doveva aiutarsi con una stampella. Ad Avellino erano due le botteghe dei bibiclettari più popolari: c'era Giovanni a via Zigarelli e poi Gerardo a Corso Europa: col passare degli anni, dopo il terremoto, si era spostato nella traversa della biblioteca provinciale.
Ma nonostante l'età non aveva mai smesso di riparare biciclette e di seguire il suo amato Avellino. Ultimamente aveva confessato che ancora oggi in molti chiedevano il suo aiuto per riparare le biciclette. E lui non si tirava indietro con la passione di sempre.
Mancherà alla città, ma soprattutto alla famiglia, in particolare al figlio Antonio, a cui va il nostro abbraccio.