Hanno sequestrato due autolavaggi ipotizzando a carico dell'amministratore unico delle due società che li gestiscono – un 40enne di nazionalità egiziana residente a Benevento, difeso dagli avvocati Raffaele Benevento e Mario Tomasiello- l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro.
Sono stati i carabinieri ad eseguire un decreto adottato d'urgenza dal pm Licia Fabrizi, ed ora in attesa della convalida del Gip,in una inchiesta che riguarda due attività: una a Montesarchio, l'altra alla contrada Pontecorvo del capoluogo sannita. L'attività investigativa è nata dagli accertamenti eseguiti dai militari della Compagnia e del Nucleo ispettorato del lavoro e dell'Ispettorato territoriale del lavoro nei due esercizi. Attenzione puntata sui sei dipendenti a Montesarchio, tre dei quali sarebbero stati assunti regolarmente dopo gli accessi dei carabinieri, e i tre a Benevento, uno dei quali non sarebbe stato assunto regolarmente.
La tesi degli inquirenti è che, approfittando del loro bisogno economico, della necessità di guadagnare per sostenere se stessi e le loro famiglie in Egitto, i lavoratori sarebbero stati sottoposti a condizioni di presunto sfruttamento. Avrebbero operato – secondo il Pm - per circa 11 ore al giorno, senza un turno di riposo e, in alcuni casi, senza neanche la pausa pranzo. Circostanze che sarebbero emerse anche dall'analisi delle immagini registrate da due telecamere piazzate dinanzi agli autolavaggi, Il tutto per un compenso di 280 euro a settimana. Nel mirino anche il presunto mancato rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.