di Paola Iandolo
Torna in carcere M.D.S. considerato il capo dell'associazione a delinquere creata insieme a A.M. di Bolzano.
Il blitz del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino, ha sgominato una vera e propria associazione a delinquere che utilizzava il ‘bonus facciata’ per creare e commercializzare i crediti d’imposta fittizi.
Emesse 13 misure cautelari, di cui due arresti in carcere, due arresti ai domiciliari per oltre ad otto divieti di esercitare l’attività d’impresa della durata di un anno, e un’interdizione temporanea di un anno dell’esercizio dell’attività di commercialista per un professionista di Portici. Ai venti indagati viene contestata un'associazione a delinquere dedita alla creazione e alla commercializzazione di fittizi crediti d'imposta derivanti da "bonus facciata", nonché, allo stato, indagati per i reati di indebite compensazioni d'imposta e riciclaggio.
In particolare l’associazione ha accumulato oltre 30 milioni di euro di crediti d’imposta che tra il 2021 e il 2022 sono confluiti nel cassetto discale di una società riconducibile ad uno degli indagati, residente ad Avellino e ritenuto a capo dell’associazione, che ha utilizzato una parte di questi soldi in una società toscana che milita nella serie D di calcio, di cui risultava gestore e titolare di fatto.
La ricostruzione
L'imprenditore di 44 anni, avellinese, finito in carcere stamattina ma già sottoposto dall'aprile scorso ai domiciliari per una truffa dei fondi europei, fu inibito dalla Figc dopo il fallimento del Trapani, poi approdò alla Pistoiese senza avere mai incarichi ufficiali. Il suo legame con la PIstoiese si concretizza il 23 dicembre 2022. Quel giorno irrompe all’improvviso durante una conferenza stampa condotta dall’ex ad del club Alessandro Gammieri. M.D.S. stava seguendo la conferenza in diretta, si era sentito chiamato in causa dalle domande dei giornalisti, e aveva deciso di rispondere in prima persona pur non avendo ruoli ufficiali. In due anni e mezzo, invece, è diventato un dirigente (quasi patron) fantasma del club toscano. Anche nel 2020 il Gip del Tribunale di Trapani aveva firmato la misura di custodia cautelare per presunti reati tributari, societari e finanziari, mentre nel 2018, con l'Avellino, era finito nel mirino dei finanzieri.