di Paola Iandolo
I cinque accusati di associazione a delinquere finalizzato allo spaccio di droga non hanno risposto. La prima a non rispondere la moglie di A.M., alle domande del gip del Napoli che ha firmato le ordinanze cautelare per bene tre componenti del suo nucleo familiare e due collaboratori. T.P. ristretta nel carcere di Bellizzi - affiancata dall'avvocato Gaetano Aufiero - si è avvalsa della facoltà di non rispondere. In silenzio anche per il marito A.M., il nipote V.D.A.e i due uomini del sodalizio A.M. e F.D.A. Ora gli avvocati Gaetano Aufiero, Rita Tirri, Roberto Romano e Loredana De Risi pronti a presentare ricorso al riesame.
La ricostruzione
La fiorente attività di spaccio gestita da A. M. e dai componenti della sua famiglia, è stata smantellata grazie ad un’attenta attività investigativa portata avanti dagli uomini della squadra Mobile della questura di Avellino. In particolare tutto prende il via dal controllo effettuato ad un acquirente abituale di cocaina, che si riforniva sempre da un pusher. Gli agenti notano un cambiamento improvviso. Il tossicodipendente inizia a rifornirsi presso un altro spacciatore, che risulterà essere poi il nipote di A.. M. Grazie a dei controlli effettuati su una scheda sim riconducibile a V.D.A, sono riusciti ad incastrare il narcotrafficante di Altavilla.