“Questo gol mi ha sbloccato, sono uscito da un momento difficile”. Ventitré anni compiuti e un’esperienza fondamentale nel suo percorso di crescita. Franco Tongya fa i conti con il peso della responsabilità che l’esperienza Salernitana obbliga a supportare sulle proprie spalle. Del talento sbarazzino di inizio stagione ora restano solo i lampi di classe, come la stoccata nel cuore del secondo tempo per mandare al tappeto il Cosenza. Diverso invece l’atteggiamento in campo: il pallone pesa e non permette di bucare sotto l’aspetto mentale. Aspetto che ha condizionato, insieme ai troppi infortuni, la continuità di Tongya con la maglia della Salernitana. Del talento cristallino nessun dubbio. Ora però è il momento della fame e della voglia di imporsi, in un finale di stagione che può rappresentare un crocevia anche per la sua stagione.
Esterno con licenza del gol
La sua avventura in granata era iniziata subito con il freno a mano. Oltre mezzo milione di euro per riportarlo in Italia dopo un lungo girovagare fra Francia, Danimarca e Cipro. Gli occhi dell’Under 21 sulla sua crescita. Il ritiro di Rivisondoli e subito un brutto stop muscolare. Poi il ritorno in campo e subito i primi guizzi. Lo squillo con il Sudtirol in quel ruolo di esterno d’attacco nel 4-3-3 di Martusciello che sembrava disegnato per lui. Le prove maiuscole con Sampdoria e Pisa prima dell’inizio dei troppi intoppi fisici. Quando sembrava esser recuperato, con il Cesena un nuovo contrattempo. Giornate di campionato passate a recuperare mentre la classifica si faceva via via sempre più complicata e i ribaltoni sulla panchina granata in serie.
Equivoco tattico
L’inverno granata ha fatto rima anche con il momento peggiore dell’esperienza di Tongya con la maglia della Salernitana. Una discontinuità che gli è costata anche il posto in nazionale Under 21. Il balletto sulle sue possibilità di poter incidere da mezzala, con le visioni discordanti di Colantuono e Breda, non aiutati anche dall’atteggiamento del calciatore. Poi l’arrivo di Marino e il ruolo di trequartista ad accenderlo. Con il Cosenza ha illuminato con i suoi strappi, risposta importante in vista di un finale di stagione in cui servirà l’apporto di tutti. E a La Spezia, complice anche la diffida di Soriano, il numero sette potrebbe ritagliarsi una chance dall’inizio.