Nola

Ventuno lavoratori 'in nero' sono stati scoperti dalla guardia di finanza di Nola in un agriturismo con ristorazione. Nei confronti dell'impresa è stata avanzata alla Direzione dell'Ispettorato territoriale del lavoro, la proposta di sospensione dell'attività imprenditoriale per l'impiego di personale senza contratto in misura superiore al 10% di quello regolarmente assunto e, contestualmente, sono stati avviati i conseguenti approfondimenti di natura fiscale.

E' emerso inoltre dalle indagini che le retribuzioni delle maestranze erano corrisposte dai datori di lavoro in contanti anziché con mezzi tracciabili, come stabilito dalla normativa vigente. 
Nei primi quattro mesi dell'anno, i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli hanno individuato 230 lavoratori in nero e/o irregolari, di cui 77 scoperti solo nell'area dell'agro-nolano, impiegati nei settori della ristorazione, commercio e manifattura. 104 datori di lavoro sono stati segnalati all'Ispettorato territoriale del lavoro per impiego di manodopera irregolare. Il comandante provinciale Paolo Borrelli, ha evidenziato che ''l'attività svolta - che proseguirà in futuro - conferma il costante impegno delle fiamme gialle partenopee nel contrasto all'evasione fiscale e al deprecabile fenomeno del sommerso da lavoro, a presidio della leale e sana competizione tra imprese nonché, dato molto importante, a tutela degli stessi lavoratori, dei loro diritti giuslavoristici e previdenziali e a salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro''.