Un tema difficile, che tocca corde profonde e non può lasciare indifferenti. Un tema mai come in questo momento di grande attualità, che riguarda tutti e tutte, perché ha a che fare con la dignità umana, con il rispetto, con la giustizia.
Questo il cuore dell’evento organizzato dal Forum Giovani di Melito Irpino dedicato alla violenza di genere, una delle più gravi violazioni dei diritti umani nel nostro tempo.
L’iniziativa ha registrato un’importante partecipazione di pubblico, in gran parte proveniente da fuori paese. Un dato che, se da un lato conferma la qualità dell’evento e l’interesse suscitato, dall’altro evidenzia un’assenza significativa: quella di molti giovani melitesi e della comunità locale.
Il Forum Giovani, per sua natura, dovrebbe essere lo spazio di espressione e partecipazione della nuova generazione del territorio, ma questa volta, purtroppo, è mancata una risposta coerente da parte di chi più di tutti dovrebbe esserci. Una riflessione che non vuole diventare polemica, ma che deve essere affrontata con onestà e responsabilità.
Al di là delle assenze, resta però la forza dei contenuti. L’intervento introduttivo di Giovanni Moccia, praticante avvocato penalista e presidente del Forum, ha dato voce a un’urgenza reale e drammatica, richiamando dati allarmanti - come i 600 femminicidi registrati in Italia negli ultimi quattro anni - e sottolineando come la violenza non sia solo fisica, ma anche psicologica, sessuale ed economica.
Moccia ha ribadito che “un Paese potrà dirsi civile solo quando avrà debellato questo virus”, e che la prima risposta siamo noi, con la nostra cultura del rispetto, ogni giorno.
Fondamentali e toccanti gli interventi delle ospiti
Cinzia Capone, avvocato cassazionista esperta in diritto di famiglia e vicepresidente nazionale dell’associazione “Consiglio per la parità di genere”, ha offerto una lucida analisi del fenomeno dal punto di vista giuridico, spiegando le tutele legali, ma anche le difficoltà che ancora oggi le donne incontrano nel denunciare.
Germana Morrone, presidente dell’associazione #nessunotocchiEva-Aps, ha portato la voce di chi lavora quotidianamente a contatto con le vittime, con impegno e passione, mettendo in luce quanto sia fondamentale il lavoro di rete tra enti, associazioni e istituzioni.
Maria Alberta Grifa, psicologa, ha dato un contributo prezioso nel mostrare quanto le ferite della violenza siano spesso invisibili, ma profonde, e quanto sia importante affiancare alla tutela giuridica un adeguato sostegno psicologico.
Infine, il momento più toccante della serata
la testimonianza di Vittoria, una donna che ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia di dolore, trasformandola in un atto di forza e consapevolezza. Un racconto che ha commosso la platea e che ha dato un senso profondo all’incontro.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto dal presidente Moccia al sindaco Michele Spinazzola e alla Vicepresidente del Forum, Alessia Luongo, per il loro impegno costante al fianco dei giovani e della cittadinanza attiva.
"Questo evento non è stato pensato per “riempire una sala”, ma per lasciare un segno. E il segno c’è stato: nei contenuti, nelle emozioni, nel senso di responsabilità condivisa che è emerso da ogni parola e da ogni sguardo. Resta la speranza che la prossima volta il paese risponda con maggiore presenza, perché solo con il contributo di tutti possiamo costruire un futuro più giusto, più consapevole, più umano".