Salerno

“Cosa ci ha chiesto Iervolino alla vigilia della partita? Facile, di vincere a tutti i costi ma non è che potevamo fare diversamente”. Una battuta Pasquale Marino se la lascia scappare venendo meno al suo volto serafico e soprattutto al suo focus sulla salvezza. Poi però dal tecnico granata arriva anche una carezza al proprietario della Salernitana: “E’ sempre stato vicino, ci tiene tantissimo: anche dopo la sconfitta con la Sampdoria ci siamo sentiti a lungo”. Ai calciatori, Iervolino aveva deciso di parlare nella serata di vigilia del Tombolato con un lungo discorso motivazionale. Poi la visita in ritiro a poche ore dal match: pacche sulle spalle e il desiderio di prendersi il proprio destino. A fine gara invece gli applausi e ora il grido di battaglia per i playout.

La reazione della squadra

C’è un’altra chance. Motivo d’orgoglio e di soddisfazione per una squadra che nelle ultime sei ha centrato quattro vittorie, mancando il colpaccio a La Spezia e crollando a Genova. A fine gara, mentre il risultato del Tombolato era indirizzato sullo 0-2, tutti hanno iniziato a concentrarsi sui risultati dagli altri campi. Il ghigno al 2-1 del Brescia e poi gli occhi incollati su Castellamare di Stabia. Al triplice fischio finale l’urlo di liberazione. Amatucci, Lochoshvili, Ruggeri: nessuno ha nascosto la gioia per avere ancora un appiglio.

La carica dei tifosi

A testimoniare che l’elettrocardiogramma della Salernitana segnasse ancora battito anche l’esplosione di gioia del settore ospiti. I quasi 1300 cuori granata hanno applaudito appena è arrivata la notizia del pari della Sampdoria. Sin dal riscaldamento hanno cantato sino alla fine, tenendosi stretta la possibilità di salvare la categoria. “E’ finita si dice alla fine”: ora Salerno spera in un altro miracolo sportivo.