Sono sette le persone di cui il pm Giulio Barbato ha chiesto il rinvio a giudizio in una inchiesta del pm Giulio Barbato e della guardia di finanza sulle vicende di una società fallita.
Dovranno presentarsi dinanzi al gup Salvatore Perrotta, il 16 settembre, Nicola P. (avvocato Angelo Leone), 61 anni, di Montesarchio, da un mese in carcere, Vincenzo D.V. (avvocato Luigi Alaia), 32 anni, di Napoli, Nicola P.(avvocato Teodoro Reppucci), 38 anni, di Montesarchio, Pasquale C. (avvocati Luigi Bartolomeo Terzo e Alfonso Quarto), 40 anni, di Napoli, Antonio G. (avvocato Angelo Mastrocola), 55 anni, di Mercogliano, Ciro G. (avvocato Paola Corcione), 45 anni, di Avellino, Amedeo C. (avvocato Giovanna Coppola), 34 anni, di Rotondi.
Si tratta di amministratori, anche di fatto, di più società, al centro di un'attività investigativa partita dal fallimento, nel 2021, di una società che operava nel settore del commercio di polimeri, petroli e carburanti, con un passivo accertato di oltre 16 milioni di euro.
La tesi della Procura
La tesi degli inquirenti è che, in epoca prossima alla dichiarazione di fallimento, attraverso varie operazioni con diverse società, anche costituite allo scopo, l'impresa sarebbe stata spogliata del patrimonio immobiliare, del valore di 700mila euro, per poi fallire.
A detta della Procura, dopo l’erogazione di un finanziamento pubblico per circa due milioni di euro, gli amministratori di diritto e di fatto della società fallita, garante nell’ambito di tale finanziamento, avrebbero fittiziamente ceduto un opificio industriale a Montesarchio del valore di circa 700.000,00 euro, all’interno del quale, peraltro, doveva essere realizzato il progetto finanziato con fondi dello Stato.