Un'assoluzione e cinque rinvii a giudizio. Sono le decisioni del gup Loredana Camerlengo per quattro medici e due infermieri del San Pio coinvolti a vario titolo nell'inchiesta sulla morte di un medico di Cautano avvenuta il 22 aprile 2023, pochi giorni prima che festeggiasse i 70 anni, per una infezione generalizzata che sarebbe stata scatenata da cinque ascessi dentali.
L'assoluzione, proposta in udienza anche dal pm Licia Fabrizi, è scattata per il dottore Cosimo Mazzone (avvocato Raffaele Scarinzi), giudicato con rito abbreviato, mentre dovranno affrontare il processo, che partirà il 15 gennaio 2026, i dottori Roberto Pocino, Francesco De Giulio e Arturo Lamparelli, e gli infermieri Luca Crisci e Rosaria Tramontano, difesi dagli avvocati Mario Chiusolo, Sergio Rando, Vincenzo Sguera, Gianna Posillico.
Le tappe della vicenda
E' una storia di cui ci siamo ripetutamente occupati, finita al centro di una indagine avviata dopo la denuncia dei familiari della vittima, parti civili con l'avvocato Angelo Leone. Secondo una prima ricostruzione, poiché accusava dolori ai molari di destra, il malcapitato era stato visitato al San Pio, dove gli era stato diagnosticato un ascesso dentale per il quale gli era stata prescritta una terapia antibiotica.
Inoltre, gli era stata ordinata una ortopantomografia che aveva restituito la presenza non di uno, ma di cinque ascessi dentali. Nonostante la cura, il gonfiore era aumentato, ecco perchè il paziente aveva raggiunto il pronto soccorso del San Pio: era stato ricoverato e operato il 28 marzo. Le sue condizioni non sarebbero però migliorate, poi il giorno dopo sarebbe stato dimesso.
Era rientrato a casa, dove era però rimasto poco perchè il 30 marzo era stato costretto a tornare in ospedale. Il 5 aprile una nuova operazione, poi, visto lo stato nel quale si trovava, probabilmente, per il propagarsi dell'infezione, il trasferimento, nella notte tra il 7 e l'8 aprile, al Cardarelli di Napoli. Era stato subito operato, poi era passato in rianimazione, dove era rimasto fino al momento del decesso.
Immediata la denuncia ai carabinieri, la Procura di Napoli aveva disposto l'autopsia, all'esito della quale aveva escluso ogni responsabilità in capo ai sanitari del Cardarelli ed aveva interessato l'ufficio inquirente sannita.