di Paola Iandolo
Distruzione intercettazioni sull'inchiesta Dolce Vita: le difese hanno chiesto un breve rinvio per comprendere su quali intercettazioni la procura si è opposta alla distruzione. Il pubblico ministero Francesco Raffaele non ha acconsentito alla distruzione di tutte le intercettazioni indicate dalle difese degli indagati, Gianluca Festa e Fabio Guerriero. Il pm ha espresso parere favorevole solo per alcune. Sul punto la difesa - rappresentata dagli avvocati Concetta Mari, Nicola Quatrano, Marino Capone e Luigi Petrillo - hanno chiesto del tempo per visionare anche quelle sulle quali non è stato dato il parere positivo. Il gip Giulio Argenio ha rinviato a martedì prossimo 27 maggio.
La ricostruzione
Nella precedente udienza il pm della Procura di Avellino che segue le indagini, il sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro, aveva rinnovato la richiesta di procedere alla distruzione delle intercettazioni e dei video, che non hanno una rilevanza investigativa e invece sono sensibili per la privacy di alcuni degli indagati e altri soggetti che non sono sottoposti ad indagine. Le difese, in particolare quella dell’ ex sindaco Gianluca Festa e dell’architetto Fabio Guerriero, gli avvocati Luigi Petrillo, Marino Capone e Nicola Quatrano, avevano formalizzato una richiesta di autorizzazione ai propri assistiti affinchè potessero visionare il materiale di cui si chiede la distruzione. Una richiesta accolta dal Gip Argenio, che con un’apposita ordinanza aveva autorizzato Gianluca Festa e Fabio Guerriero a visionare il materiale.