Dietro la truffa del Brescia Calcio vi sarebbe il 25enne atripaldese G.A. a capo di una Srl con soli 25mila euro di capitale sociale ed operativa solo da 7 mesi. E' proprio la stessa società che avrebbe truffato il Brescia Calcio. Società gestita dall'irpino interpellata dalla società sportiva per il versamento di contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta per essere in regola con i pagamenti Inps e Irpef del 17 febbraio.
La denuncia presentata dal Brescia
La denuncia è stata depositata alla Procura di Milano nei confronti della società dalla quale il club del presidente Cellino avrebbe acquistato crediti di imposta scontati del 20% per pagare i contributi relativi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio per oltre un milione e 400mila euro che per l'Agenzia delle Entrate sono però inesistenti.
Pratica legale, stipendi pagati
Grazie a questa pratica (legale) gli stipendi del Brescia sono stati pagati sia a febbraio sia ad aprile (dove sarebbe stato commesso lo stesso errore, con una penalizzazione valida per il prossimo anno). Il nodo è però la cifra lorda da pagare allo Stato, che è stato anche motivo del litigio con l’ex direttore generale del Brescia, Luigi Micheli, che si dimise.
La società irpina con sede a Milano
Anche il Trapani Calcio di serie C in una nota ha scritto di «essere stato truffato» dalla medesima società e di intraprendere contro di essa tutte le azioni legali necessarie. Presentate una serie di denunce contro l’amministratore G.A. Ricordiamo che la società gestita da G.A. ha sede a Milano nel palazzo che ospita famosi marchi della moda e studi di professionisti: Kering (proprietaria di Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga) un anno fa l’ha rilevato dal fondo Blackstone per 1,3 miliardi, 110 mila euro a metro quadro.
I legali del Brescia presentano ricorso
Dalla visura della Camera di Commercio di Milano la srl in questione ha come mission la «realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della legge 30 aprile 1999 n.130, «mediante l’acquisizione a titolo oneroso di crediti pecuniari sia esistenti che futuri». Nel frattempo, i legali del numero uno del Brescia Calcio, stanno preparando il ricorso alla Procura federale per evitare la penalizzazione e la retrocessione in Serie C.