Bonito

"Il disegno di legge Meloni/Lollobrigida è una minaccia alla tutela della fauna e dell’ambiente. Come rappresentante di un’associazione impegnata nella difesa degli animali e dell’ambiente, non si può restare in silenzio. Questa proposta, che il governo si appresta a discutere nel Consiglio dei Ministri, rischia di compromettere decenni di progressi nella conservazione della fauna selvatica e nella protezione degli ecosistemi".

L'indignazione arriva da Emilio Mauro Merola, responsabile sezione Lida- Bonito-Avellino-Odv-Ets
delegato responsabile sezione Lac Avellino.

Tra le modifiche più critiche troviamo secondo Merola:

L’eliminazione dei limiti alla stagione venatoria, permettendo la caccia anche in periodi sensibili come la migrazione e la riproduzione.

Il ripristino dell’uccellagione, concedendo alle Regioni e ai privati il diritto di catturare uccelli selvatici e detenere richiami vivi senza restrizioni.

L’aumento delle specie cacciabili, con il rischio di colpire popolazioni già vulnerabili.

L’autorizzazione alla caccia in aree demaniali e protette, riducendo drasticamente le zone di tutela.

L’ampliamento delle possibilità di abbattere animali selvatici, anche in aree urbane, senza adeguati criteri di sicurezza e gestione.

Il legame tra caccia e agricoltura: un interesse comune

"Uno degli aspetti centrali di questa proposta di legge è il forte legame tra il mondo agricolo e quello venatorio. Non è un segreto che molti agricoltori siano anche cacciatori e che vedano la caccia come uno strumento di gestione della fauna selvatica. In particolare, la crescente popolazione di cinghiali è spesso indicata come una minaccia per le coltivazioni, motivo per cui l'agricoltura sostiene da tempo un ampliamento delle possibilità di abbattimento".

Cosa si può fare

"Esistono soluzioni alternative che possono garantire un controllo delle popolazioni di cinghiali senza ricorrere alla caccia indiscriminata. Tra queste, un metodo promettente è l’uso del contraccettivo Gonacon, già sperimentato in vari contesti per ridurre il numero di cinghiali in modo etico ed efficace. Questo vaccino immunocontraccettivo induce sterilità negli animali trattati, evitando la proliferazione e riducendo gradualmente la pressione sulle aree agricole.

L’adozione di strategie basate su metodi non letali, come il miglioramento delle pratiche agricole, l’uso di barriere naturali (repellenti,dissuasori ecc.) e il controllo della riproduzione attraverso strumenti come Gonacon, potrebbe offrire una soluzione più sostenibile e compatibile con la tutela della biodiversità.
Le violazioni della normativa europea e della Costituzione

Oltre agli effetti ambientali, il disegno di legge sfida apertamente le normative europee, in particolare la Direttiva Uccelli, mettendo l’Italia a rischio di nuove infrazioni comunitarie. Inoltre, contraddice la Costituzione italiana, che con la riforma dell’Articolo 9 ha reso la tutela della biodiversità un principio fondamentale dello Stato".

La mobilitazione ambientalista e animalista

"Di fronte a questa minaccia, le associazioni impegnate nella difesa degli animali e dell’ambiente stanno già organizzando una mobilitazione ampia e determinata. Non si tratta solo di contrastare una legge, ma di difendere una visione del rapporto tra uomo e natura basata su rispetto, equilibrio e convivenza sostenibile".

Qual'è il vero pericolo

"I nostri cieli - conclude Merola - sono pieni di uccelli migratori, tornati dopo viaggi lunghi e faticosi per riprodursi e continuare il ciclo della vita. Il loro canto e il loro volo rappresentano una meraviglia che dovrebbe essere protetta, non minacciata. È nostro dovere assicurarci che la tutela degli animali e della biodiversità continui ad essere una priorità, e che non venga sacrificata per interessi di parte".