Benevento

La B nel caos, la C ai titoli di coda dei play off, il Benevento sempre alle prese con la vicenda delle ferie scaglionate dei suoi calciatori. L'estate ancora non arriva, ma nel frattempo il calcio di casa nostra non si fa mancare nulla: il “caso Brescia” rischia di sconvolgere un campionato, quello di B, che è già ingolfato di suo (20 squadre) e che ora potrebbe addirittura trasformare il suo format in 22 partecipanti. Una soluzione all'Italiana, giusto per non inimicarsi nessuno. I tempi sono quelli che sono e qualunque play out non potrebbe mai essere disputato prima di metà giugno, fermo restando che Cellino non mollerà mai l'osso, cavalcando la tesi di essere stato truffato da quella sedicente agenzia di via Montenapoleone che gli ha venduto “crediti di imposta” senza alcuna copertura finanziaria. Anche il presidente del Trapani Antonini si è autoaccusato di aver pagato con gli stessi crediti di imposta fasulli. Un'altra storia da monitorare nel vasto e tormentato panorama della C.

Play off di C: stasera ne rimangono solo quattro

Stasera ci sono i quarti di finale dei play off di C: rischiano di uscire autentiche corazzate, come la Ternana, il Crotone, la stessa Atalanta U23. Ne rimarranno solo 4 per le semifinali, le altre avranno chiuso con grande dignità questa stagione, ma ai nastri di partenza ad agosto saranno fatalmente fianco a fianco anche con chi non l'ha fatto. Così va il mondo dello sport e in particolare quello della C: 27 delle 28 squadre che hanno partecipato ai play off per la conquista della quarta poltrona di B saranno dimenticate presto e fra un po' di loro non si ricorderà più nessuno

E a Benevento c'è la “battaglia delle ferie”

Ci si ricorderà invece probabilmente di questa “guerra delle ferie” che si è innescata in casa nostra, perchè quantomeno farà giurisprudenza. Alla fine ognuno avrà avuto le sue motivazioni, ma solo una parte in causa alla fine sarà stata dalla parte della ragione. Battagliare per i propri diritti è sempre sacrosanto, per carità, ma qualche volta il buonsenso dovrebbe riuscire a prevalere. Quel comma dell'articolo 18 che recita: “La scelta del periodo di godimento del riposo annuale spetta alla Società, che decide in relazione alle esigenze dell’attività sportiva”, sembra tagliare la testa al toro. Ma i giallorossi di quel gruppo che è formalmente in ferie non smette di chiedere di veder uniformato il provvedimento con l'altro gruppo e continua a presentarsi ai cancelli dell'Antistadio nella speranza vana di essere ammesso agli allenamenti a cui partecipano i propri compagni. Una battaglia di principio, che tanti non possono permettersi. Soprattutto chi non ha i mezzi economici neanche per farle quelle ferie.