Salerno

Mirko Polzone è intervenuto a “Granatissimi”, in onda su Ottochannel. Il legale si è soffermato sul momento della Salernitana: “Purtroppo c’è molto poco di chiaro, ci sono diverse incongruità in questo caso Brescia. Non capisco perché non si applica l’articolo 33 della giustizia sportiva che è stato applicato per la Lucchese, con penalizzazione rinviata al prossimo anno. Io continuo a sostenere che questo processo non abbia alcun senso di esistere perché c’è una norma chiarissima che sottolinea come tutte le inadempienze da gennaio in poi debbano essere poi scontate nella stagione successiva. I crediti d’imposta vanno divisi in cedibili e incedibili. Per quanto riguarda il Brescia parliamo di crediti cedibili ma va capita la capienza di questi crediti. Qua si mette in dubbio addirittura l’esistenza di questi crediti. Sui tempi invece, non credo che l’Agenzia delle Entrate ci abbia messo tanto tempo così come si vuol fare passare anche perché l’accertamento non è facilissimo”.

L’esempio Paganese

L’avvocato ricorda anche l’esperienza con la Paganese nel 2018, prima esclusa e poi iscritta alla serie C: “Le norme vengono cambiate ogni anno perché l’illecito è sempre avanti, si è costretti sempre a rincorrere. Nel 2018 fui partecipi della riammissione al Tar della Paganese. La situazione era simile e parlavamo di inadempimenti con l’Agenzia delle Entrate che furono riscontrati ad inizio giugno e furono considerati ostativi all’iscrizione al campionato successivo. Ogni campionato deve essere regolato sul merito sportivo, non si può passare a rincorrere le regole e le normative del sistema. Le regole ci sono ma bisogna rispettarle per come sono scritte”.

La strada della giustizia per i granata

Tra le eventualità anche un ricorso al Tar: “Non sempre appare scontato. Il giudizio al Tar è come se fosse un quarto giudizio se si rispettano tutti i gradi di giustizia sportiva e quindi non ci si può inventare nulla e non è la salvezza da ogni male”. Sulla battaglia legale della Salernitana: “Il club ha deciso di affidarsi al Coni velocizzando l’iter per arrivare prima al Tar. Il club ha voluto evitare il pericolo di vedersi stoppare il ricorso e dover ricominciare e non poter andare direttamente al Tar. Ora bisogna aspettare il dieci”.