Napoli

"Ancora una volta - dichiara la consigliera indipendente Marì Muscarà - la democrazia viene calpestata in un consiglio sinistro, che ha paura persino di discutere una legge di civiltà come quella sul fine vita assistito.

Parlano di regole e poi le infrangono alla prima occasione. Parlano di democrazia, ma la usano solo quando gli conviene. Oggi, in consiglio regionale della Campania, è andata in scena l’ennesima sopraffazione istituzionale: la proposta di legge sul fine vita, già passata regolarmente in commissione sanità con tanto di audizioni, non è stata portata in aula come previsto dal regolamento consiliare.

Il presidente ha preteso un ulteriore passaggio in commissione bilancio e, invece di procedere in modo coerente, la proposta è stata addirittura rimandata indietro alla commissione sanità. Un atto confuso, che dimostra solo la volontà di prendere tempo per non prendere posizione.

Sono 439 giorni che questa legge giace in Commissione. E ci sono persone, in Campania, che 439 giorni non ce li hanno - continua Muscarà -. Persone costrette a vivere nel dolore, senza possibilità di scelta, senza voce. Il Consiglio regionale preferisce ignorare il dramma quotidiano di tanti cittadini, preferisce fare melina, giocare col regolamento come fosse una partita di calcio, mentre la gente soffre.

È vergognoso. Ricordo inoltre - conclude la consigliera - che questa è una legge a costo zero. Ma la verità è che non hanno il coraggio politico di assumersi la responsabilità di decidere. Non è solo mancanza di coraggio: è un insulto alla dignità umana".