All'indomani della tragedia che ha colpito la comunita' di Afragola i cancelli che delimitano lo stadio Moccia, dove e' stato ritrovato, all'interno di un casolare abbandonato, il corpo della 14enne Martina Carbonaro, continuano ad essere il punto dove tantissime persone si stanno ritrovando, soprattutto giovani, e tante donne, per depositare fiori e biglietti.
In questo luogo desolato e circondato da sterpaglie, oggi presidiato 24 ore su 24 dai carabinieri, Martina è morta sotto i colpi feroci del ragazzo che aveva amato e che diceva di amarla.
“Una furia micidiale” scrive la Procura, scatenata contro la povera Martina anche dopo che, inferto il primo colpo la minore cadeva a terra.
Fondamentale sara' stabilire l'orario esatto del decesso e soprattutto capire se fosse ancora viva quando Alessio Tucci l'ha coperta con calcinacci e un armadio per nascondere il corpo. Il cadavere della 14enne infatti è stato chiuso in un sacco dell’immondizia e sepolto sotto ingombri e altri rifiuti all’interno di una stanza del casolare abbandonato nei pressi dello stadio Moccia dove era stato consumato l’omicidio “per impedirne il ritrovamento” e dunque per assicurarsi l’impunità.
La convalida del fermo a Poggioreale
Nel frattempo, nel carcere di Poggioreale domani si terra' l'udienza di convalida del fermo per Alessio Tucci, il 19enne ex fidanzato di Martina accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il nodo cruciale, per quello che poi sara' l'iter processuale, si terra' il 3 giugno prossimo.
"La Procura di Napoli Nord - dice l'avvocato dei genitori di Martina Carbonaro, Sergio Pisani - ha fissato per quel giorno il conferimento dell'incarico al perito per l'esame autoptico. Dall'autopsia avremo un quadro piu' ampio di quello che e' successo". Da un primo esame, infatti, la 14enne sarebbe stata colpita 4 volte con una grossa pietra e uno dei colpi sarebbe stato inferto quando Martina era gia' a terra.
"I due ragazzi - spiega Pisani - si conoscevano da sempre perche' i genitori avevano un rapporto di parentela, seppur molto alla lontana. Per questo e' stato piu' semplice poi da parte loro accogliere questo sentimento nato tra i due ragazzi nonostante la giovane eta'. I genitori di Martina stanno avendo in queste ore, nonostante un dolore indicibile e straziante, un comportamento esemplare: chiedono giustizia, ma non stanno inveendo".