Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), l'intera popolazione della Striscia di Gaza, circa 2,3 milioni di persone, è attualmente a rischio di carestia. Lo ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell'OCHA, sottolineando che Gaza è diventata "il luogo più affamato del mondo". Nonostante l'autorizzazione di 600 camion di aiuti da parte di Israele, solo una parte di essi è riuscita a raggiungere la popolazione a causa di ostacoli burocratici e di sicurezza. La maggior parte degli aiuti consiste in farina, che necessita di cottura, rendendola inadeguata per un consumo immediato. La situazione è ulteriormente aggravata dalla distruzione delle infrastrutture alimentari e sanitarie. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, metà delle strutture mediche di Gaza non sono operative a causa della mancanza di carburante e attrezzature essenziali . Il blocco degli aiuti ha portato a una crisi sanitaria e alimentare di proporzioni catastrofiche.

La risposta politica in Italia: due manifestazioni, due visioni

In risposta alla crisi, Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno annunciato una manifestazione a Milano il 6 giugno, con l'obiettivo di chiedere un cessate il fuoco a Gaza e condannare sia le azioni del governo israeliano sia l'antisemitismo. All'evento parteciperanno anche parlamentari riformisti del PD.

Il giorno successivo, il 7 giugno, PD, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra organizzeranno una manifestazione a Roma per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina e condannare i crimini di guerra di Israele . La scelta di organizzare due eventi separati evidenzia una spaccatura nell'opposizione italiana sulla questione mediorientale.

La comunità internazionale e le accuse di crimini di guerra

La comunità internazionale ha espresso crescente preoccupazione per la situazione a Gaza. Il Segretario Generale dell'ONU, António Guterres, ha descritto la fase attuale del conflitto come "la più crudele", sottolineando che i palestinesi stanno affrontando sofferenze immense a causa delle operazioni militari israeliane. Organizzazioni umanitarie e agenzie delle Nazioni Unite hanno accusato Israele di utilizzare la fame come arma di guerra, una pratica che potrebbe costituire un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Un appello alla solidarietà e all'azione

La crisi umanitaria a Gaza richiede una risposta urgente e coordinata da parte della comunità internazionale. Le manifestazioni in Italia rappresentano un tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sulla necessità di un cessate il fuoco e di un accesso umanitario senza ostacoli. È fondamentale che le azioni politiche siano guidate da principi di umanità e rispetto dei diritti umani, evitando strumentalizzazioni e divisioni che potrebbero compromettere gli sforzi per una pace duratura.