Minacce di morte e immagini di violenza. Due email, una violenza verbale inaudita e fotografie inquietanti. Angela Taccia, avvocata difensora di Andrea Sempio, ha denunciato di aver ricevuto pesanti minacce da ignoti. Nei messaggi, oltre alle frasi “Sei morta” e “Ucciderò te e Sempio”, erano allegate immagini di un fucile a pompa, pinze e martelli. Un’escalation d’odio che ha spinto la legale a denunciare l’accaduto ai carabinieri di Abbiategrasso.
Taccia ha parlato apertamente di “minacce allucinanti”, ma ha anche voluto sottolineare la presenza di numerosi messaggi di solidarietà ricevuti. Tra i gesti pubblici di sostegno, anche la condanna netta da parte di Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi condannato per il delitto: “Questo clima d’odio deve finire”.
Via Pascoli blindata: scatta la “zona rossa”
Nel cuore della vicenda c’è ancora una volta via Giovanni Pascoli, la strada in cui sorge la villetta dei Poggi, teatro dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007. Il clamore mediatico scatenato dalla riapertura delle indagini ha portato all’invasione del quartiere da parte di giornalisti, troupe televisive e curiosi. Per questo, il sindaco di Garlasco, Pietro Molinari, ha firmato un’ordinanza urgente con cui dispone la chiusura totale di via Pascoli al traffico veicolare, ciclistico e pedonale per i non residenti. “Una misura necessaria per garantire la sicurezza pubblica e la tranquillità dei residenti”, si legge nel provvedimento in vigore dal 26 maggio.
Un’indagine che non smette di dividere
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi sembrava chiuso nel 2015, con la condanna definitiva a 16 anni per Alberto Stasi. Ma nel marzo 2025, una nuova attività investigativa ha riportato alla ribalta Andrea Sempio, amico di Chiara e inizialmente escluso dalle indagini.
Le novità – secondo quanto emerso da fonti investigative – deriverebbero da perizie genetiche aggiornate e nuove dichiarazioni testimoniali. Nonostante ciò, Sempio non è stato arrestato ma è considerato nuovamente persona sottoposta a indagini. Questo elemento, associato all’esplosione dell’attenzione mediatica, ha riportato in superficie le tensioni mai sopite tra innocentisti e colpevolisti.
Le reazioni della città e il pericolo della giustizia “social”
L’atmosfera a Garlasco è diventata irrespirabile. Residenti esasperati, social network infuocati, e una giustizia che sembra procedere anche fuori dalle aule dei tribunali. Angela Taccia ha espresso preoccupazione per la degenerazione del dibattito pubblico: “Nessuno si rende conto del livello di odio che si sta alimentando”.
A sostenerla anche alcuni rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati di Milano e Pavia, che hanno ribadito la necessità di proteggere chi lavora per la verità giudiziaria. Intanto, la Procura di Pavia continua le sue verifiche, mentre l’opinione pubblica si divide, ancora una volta, su un delitto che ha segnato un’intera generazione.