Avellino

Al Circolo della Stampa di Avellino Emergency e l'ANPI (Associazone Nazionale Partigiani d'Italia) hanno promosso il convegno "R1PUD1A, articolo 11 della Costituzione Italiana: il ripudio della guerra" per un confronto con il professore Alberto Lucarelli, ordinario di Diritto Costituzionale all'Università Federico II di Napoli con gli interventi di Giovanni Capobianco, presidente del comitato provinciale ANPI Avellino, di Antonia Maria Acierno, referente comunicazione gruppo Emergency Avellino-Benevento, di Mimmo Limongiello, vice presidente del comitato provinciale ANPI Avellino con l'evento moderato da Antonio Di Somma, presidente sezione ANPI Avellino "Modestino Guaschino".

"Nel centro dell'Europa ci ritroviamo una guerra terribile"

"L'articolo 11 ha rappresentato un momento di cesura fortissima con il passato. Si usciva dalla Guerra Mondiale con la questione del pacifismo che sappiamo come sia finita nel '93. - ha spiegato Lucarelli - È uno dei grandi temi nella Costituente è stato quella della pace. L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e per la risoluzione di controversie internazionali. È un grande principio sul quale ci fu accordo tra i Costituenti. Sappiamo, poi, che è un conto sono i principi e altro è tenerli vivi nella mente, nel cuore e nell'azione politica. Ci troviamo immersi nella guerra, quando si pensava che lo spettro bellico fosse definitivamente eliminato. Nel centro dell'Europa ci ritroviamo una guerra terribile".

"Situazione un po' ai limiti"

"L'Italia è nella comunità internazionale. Ha degli obblighi. La NATO fu costituita negli anni '50 come organizzazione di difesa a carattere militare. Non ha sempre funzionato sapendo quanto accaduto nell'ex Jugoslavia negli anni '90. La situazione ha una sua complessità come nell'ONU e nell'UE. È un principio sottoposto a una forte compressione. Vediamo quanto sta accadendo nel Medio Oriente. Mai come in questi momenti il diritto internazionale sta dimostrando tutta la sua incapacità nell'intervenire in maniera decisa. Manca il tema dell'effettività, cioè l'intervento per risolvere pacificamente controversie internazionali negando la guerra come, invece, sta accadendo in Ucraina e in Palestina. L'Italia ha obblighi internazionali essendo tra i fondatori dell'Unione Europea. È strategico nel Mediterraneo. Contribuisce in ambito finanziario nel sostegno all'Ucraina per la sua attività di difesa. Ci sono state polemiche forti perché si è detto più volte che il Parlamento sia stato esautorato rispetto a decisioni importanti. Qualcuno ha parlato di violazione dell'articolo 11. In questa situazione siamo un po' ai limiti".

"Non vorrei che il diritto morisse e finisse con la guerra"

L'attività di Emergency con l'attenzione rivolta alla pace e ai diritti umani: "L'Unione Europea nasce come trattato di naturale commerciale e non politica, ma vuole bandire il fatto che la guerra possa essere uno strumento per la risoluzione delle controversie. Questo è il principio attorno al quale nasce il diritto internazionale moderno, che nasce con la legittimazione della guerra e non vorrei che morisse e finisse con la guerra".