Napoli

Manca poco alla passerella d’addio di Luciano Spalletti alla Nazionale. Andrà in panchina da ct esonerato contro la Moldovia. Un saluto alla nazionale particolare e per certi versi inedito per l’allenatore del terzo scudetto del Napoli, che giusto due anni fa festeggiava da trionfatore prima del clamoroso addio agli azzurri. Spalletti parlò di anno sabbatico, ma non seppe rinunciare alla chiamata dell’Italia. Da domani si ritroverà di nuovo libero, attratto dalle sirene della Serie A, su tutte la Juventus che sarebbe pronto a chiamarlo.

Luciano Spalletti siederà oggi, lunedì 9 giugno, per l'ultima volta sulla panchina dell'Italia. Il ct azzurro guiderà la Nazionale nella sfida contro la Moldavia, sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, dopop la debacle con la Norvegia che gli è costata l'esonero, comunicato ieri dallo stesso Spalletti. L'allenatore è tornato oggi sulla decisione di Gravina ai microfoni di Rai Sport: "Se tornerò subito ad allenare? Non lo so. Di certo farò il tifo per il mio successore. Spero che il mio successore trovi la soluzione per andare al Mondiale. Sarei rimasto perché credo di andare al Mondiale. Credo che questa squadra possa arrivarci. Se non dovesse arrivare il primo posto ci sono i playoff".

"Sono andato in conferenza stampa perché ci sono delle regole. Se qualcuno della Federazione fosse venuto con me, poteva farlo. Che senso avrebbe avuto dire altri due giorni di bugie", ha detto Spalletti, "siamo in grandissima amicizia, è chiaro che io mi aspetto che se pensano qualcosa di me, me lo dicano. Non mi si può chiedere di fare la figura di essere in un'altra condizione rispetto a quella reale".