Convegno al Polo Giovani di Avellino per il Consorzio Servizi Sociali Ambito A/5, guidato dal direttore generale Carmine De Blasio. Al centro del confronto i servizi e la domiciliarità con il welfare che cambia: "Abbiamo voluto riservare l'attenzione, la considerazione e il confronto sulle azioni messe in campo a favore delle persone anziane, non autosufficienti, che sono a casa nei loro domicili e che vengono curate attraverso i servizi erogati grazie al finanziamento del PNRR. - ha spiegato De Blasio - Siamo oltre la metà e si chiuderà questo progetto nella prossima primavera. Prevede l'assistenza su un territorio molto più vasto di quello dell'ambito A/5, ma su un territorio che comprende 6 ambiti territoriali. Questa è stata una scelta strategica e sperimentale che abbiamo messo in campo da Atripalda guardando a tutta la Regione Campania anche per verificare la possibilità concreta di fare rete, non solo con i protocolli, a parole, ma con i fatti e nei servizi".
"Anche l'esperienza degli OSS, attenzione sulla specificità"
"Ci sono cento anziani che vengono assistiti con questo progetto. A loro viene assicurata un supporto di domotica, dispositivi e attrezzature che sono già stati posizionati all'interno delle loro abitazioni. Abbiamo un altro momento di riflessione che vedrà coinvolti gli OSS, al centro delle preoccupazioni fino a pochi giorni fa, con il progetto Home Care Premium dell'INPS. - ha aggiunto il direttore generale del Consorzio - Parliamo di un intervento molto importante in Regione Campania. Riguarda 1500 operatori OSS, più di 3000 assistiti nel progetto dell'INPS che rischiavano di dover tornare a casa perché erano state cambiate le regole. Abbiamo insistito per ottenere una revisione. Questo è accaduto, ma dobbiamo confermare l'attenzione sulla questione".
"Progettazione tra il sociale e il sanitario"
"Non cambia la domiciliarità, ma si perfeziona. - ha affermato la direttrice sanitaria e coordinatrice sociosanitaria dell'ASL Avellino, Concetta Conte - L'ASL è sempre stata abbastanza ente precursore rispetto all'attività domiciliare rivolta agli anziani, ma non solo. Con il PNRR aumentano i device a supporto della domiciliarità e finalmente c'è una progettazione che deve essere congiunta tra sociale e sanitario. Gli ambiti sociali, fin dalla nascita, sono stati perni fondamentali per l'assistenza ai deboli. Sulla domiciliarità sono decenni di collaborazione per fornire un apporto più qualificato".