Poco più di un mese fa il no del gup Roberto Nuzzo, ora la richiesta è stata reiterata dinanzi al Tribunale. E' quella di un rito abbreviato condizionato all'acquisizione di due consulenze, avanzata dalle difese nel processo a carico di Giovanni Vetrone (avvocati Nico Salomone e Benedetta Masone), 61 anni, all'epoca dei fatti cardiologo dell'ospedale di viale Principe di Napoli, e Antonio Zito (avvocati Umberto Del Basso De Caro e Pietrantonio De Nuzzo), 59 anni, di Pulsano, un viceprocuratore onorario che era in servizio a Lecce, che dal 5 marzo sono ai domiciliari.
La decisione del collego giudicante arriverà il 9 settembre, anche con la pronuncia sull'estromissione di alcune parti civili,a cominciare dal Fatebenefratelli (con l'avvocato Gerardo Orlando), sollecitata dalla stesse difese.
Come più volte ricordato, i due imputati sono stati chiamati in causa dall'indagine del pm Chiara Maria Marcaccio e della guardia di finanza sulle presunte molestie sessuali di cui sarebbero rimaste vittime alcune pazienti del medico durante le visite nell'ambulatorio ospedaliero alla presenza di Zito, che si sarebbe presentato come un suo assistente. Scene che sarebbero state riprese da un router fisso installato nella sala ambulatoriale e da un cellulare.
Venticinque le parti offese, molte delle quali si sono costituite parti civili con gli avvocati Antonio Leone, Vincenzo Sguera, Giovanni Pratola, Fabrizio Giordano, Nicola Covino, Cosimo Marcellino, Togo Verrillo, Fabio Russo, Ettore Marcarelli, Carmelo Sandomenico, Antonio Rauzzino, Giovanni Rossi, Alboino Greco.