Avellino

di Paola Iandolo 

 Corsi fantasma all'Alto Calore: l'ente di via Roma è stato escluso dalla costituzione di parte civile solo per la presunta malversazione contestata alle persone fisiche. Il Gup del Tribunale di Avellino Lorenzo Corona ha sciolto la riserva relativa all’eccezione presentata nella scorsa udienza dalla difesa di Michelangelo Ciarcia e di Pantaleone Trasi per la costituzione di parte civile di Alto Calore nei confronti dell’ex amministratore unico.

L’eccezione presentata in aula dall’avvocato Caterina Migliaccio, che compone il collegio difensivo insieme agli avvocati Claudio Botti e Nello Pizza, aveva contestato sostanzialmente la costituzione di parte civile dell’ Ente Alto Calore nei confronti dello stesso Ciarcia, quale rappresentante dell Acs. Come e’ noto Alto Calore è imputata come società e come rilevato dalla difesa di Ciarcia secondo la giurisprudenza di legittimità se l’ ente è imputato non si può costituire come parte civile nei confronti di soggetti che lo hanno rappresentato e che rispondono di contestazioni nello stesso processo. Eccezione alla quale si erano associate anche le altre difese.

 Al Gup del Tribunale di Avellino la stessa difesa di Ciarcia ha chiesto, in caso di rinvio a giudizio, anche la riunione dei procedimenti, quello che si celebra davanti al collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, depositando il decreto con le imputazioni per molti casi simili al filone di cui si discute la richiesta di rinvio a giudizio. L'Alto Calore sarà rappresentato in aula come imputato dall’avvocato Fernando Taccone e come parte civile dall’avvocato Benedetto Vittorio De Maio. In questa circostanza oltre al reato di truffa e peculato, il Gup ha accolto anche la richiesta di parte civile per i reati tributari.

In giornata il Gup deciderà anche sulla richiesta firmata dal pm della Procura di Avellino Luigi Iglio discussa nella scorsa udienza relativamente al cosiddetto “filone bis” dell’inchiesta sui corsi fantasma all’Alto Calore, per cui erano stati firmati gli avvisi di chiusura sulla base delle attività investigative condotte dai militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, nei confronti dell’ex amministratore unico Michelangelo Ciarcia, l’ex componente dello staff dell’allora amministratore Pantaleone Trasi e per il legale rappresentante della Cat Servizi Gerardo Santoli e per il procacciatore della società Raffaele Castagnozzi, difesi dai penalisti Claudio Botti, Nello Pizza, Marino Capone, Luigi Petrillo e Angelo Leone .