Aveva trent’anni appena compiuti, si chiamava Anastasia Trofimova e il suo corpo è stato ritrovato senza vita a Villa Pamphilj, a Roma, accanto a quello della sua bambina. Una storia tragica e complessa che si dipana tra Russia, Malta, Italia e Grecia.

È stata la madre della ragazza a riconoscerla dopo aver lanciato un appello a Chi l’ha visto?: “È mia figlia, Anastasia. Era andata a Malta per studiare”. Nata a Omsk, nella Federazione Russa, il 21 settembre 1996, Anastasia viveva da tempo all’estero. Le autorità italiane stanno procedendo con la comparazione delle impronte digitali con quelle sul passaporto, ma l’identificazione è ormai certa.

Accanto al corpo della giovane madre è stata trovata la sua bambina, nata il 14 giugno 2024 a Malta, da una relazione con l’uomo che si è presentato come Rexal Ford, oggi arrestato in Grecia. Il passaporto a suo nome sarebbe autentico, ma gli investigatori dell’FBI, in contatto con la Procura di Roma, stanno approfondendo l’identità reale dell’uomo, che potrebbe aver fornito generalità false.

La piccola era stata registrata ufficialmente come Andromeda Ford, anche se la madre – secondo alcuni testimoni – l’avrebbe chiamata Lucia. La bambina, secondo gli accertamenti, sarebbe morta a meno di un anno di età, rendendo ancora più doloroso il quadro emerso.

Le indagini proseguono, con il coinvolgimento delle autorità italiane, maltesi e statunitensi, per far luce su una vicenda che appare ancora piena di zone d’ombra.