Avrebbe iniziato a maltrattarla fin dalla prima notte di nozze, sostenendo di non volerla e di aver sbagliato a sposarla. Ed avrebbe continuato con i suoi atteggiamenti violenti fino al momento in cui lei aveva lasciato l'abitazione. E' il quadro tratteggiato dall'inchiesta del pm LIcia Fabrizi e dei caarabinieri, sfociata nel divieto di avvicinamento, con braccialetto elettronico, applicato dal gip Pietro Vinetti ad un 47enne di Benevento.
Epilogo cautelare di una storia che la donna aveva raccontato ai militari, riferendo ciò che avrebbe subito. Il marito l'avrebbe pesantemente e costantemente offesa, l'avrebbe acsusata di frequentare altri uomini. L'avrebbe inoltre minacciata di morte, per costringerla a non lasciarlo, picchiata e trascinata per le gambe dalla camera da letto al soggiorno.
E ancora: in due occasioni, a maggio, l'avrebbe colpita con calci e pugni e scaraventata contro un termosifone e sul letto, causandole delle lesioni giudicate guaribii in dieci giorni. Una situazione insostenibile che la parte offesa, assistita dall'avvocato Fabrizio Crisci, aveva denunciato, precisando anche che l'indagato le avrebbe detto di essere convolato a nozze con lei proprio per maltrattarla.